A teatro, la magia di Goffredo Parise con Sillabari

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Al Teatro Palladium di Roma, solo per tre giorni, dall’11 al 13 gennaio, va in scena la magia di Goffredo Parise con Sillabari, 54 brevi racconti considerati il vero capolavoro di questo giornalista e scrittore, tra i più influenti dell’Italia del Novecento. A leggerli sul palco, Edoardo Siravo, Stefania Barca e Monica Bonomi. La regia è di Lorenzo Loris.

 

Al Teatro Palladium di Roma, solo per tre giorni, dall’11 al 13 gennaio, prodotto da Teatro Out Off in collaborazione con lo stesso Teatro Palladium-Università degli Studi Roma 3 e con il contributo di Nex 2018-Regione Lombardia, va in scena la magia di Goffredo Parise con Sillabari, 54 brevi racconti considerati il vero capolavoro di questo giornalista e scrittore, tra i più influenti dell’Italia del Novecento.

 

I racconti che compongono Sillabari, scritti tra il 1972 ed il 1982, nascono dall’esigenza di far uso di “parole semplici”, contrariamente all’uso delle nuove correnti letterarie che stavano prendendo piede, con un linguaggio spesso oscuro. Piccole storie di gente comune, più che altro riflessioni sull’esistenza, poesie in prosa sui sentimenti, dove emerge una riscoperta dei valori più autentici. Per l’esattezza, il titolo di questo spettacolo, ideato da Roberto Traverso e Lorenzo Loris, quest’ultimo anche regista, è Amore, Ingenuità, Poesia, Sogno…(Sillabari), si ispira alla sua opera risultata però incompiuta, visto che seguendo l’alfabeto ci si è fermati alla lettera S.

Protagonisti Edoardo Siravo, Stefania Barca e Monica Bonomi, lo spettacolo pone al centro lo scrittore in una sorta di dialogo-confronto con sé stesso, dove i personaggi dei racconti gli fanno da specchio confrontandosi con la sua pigrizia, il suo ozio, il suo essere assolutamente contro i tempi che cambiano, rivolto ad un mondo che non c’è più e non può certo ritornare.

In questa trasposizione la storia si svolge in una sola giornata, durante la quale cade sempre più una neve copiosa fino a sommergere del tutto il protagonista.

Il tema del tempo che passa senza ritorno è forse il clou dello spettacolo: oggetto delle osservazioni di Parise sono il tempo atmosferico che muta, influenzandoli, i cambiamenti dell’animo umano, ma anche l’attimo che fugge, il tic tac dell’orologio che scandisce il tempo che passa.

Il regista Lorenzo Loris, parlando dello spettacolo, ha detto: “Quello de i Sillabari è un mondo di malinconia e di profondo dolore. Ma allo stesso tempo sono in realtà dei racconti comici e divertenti. Lo dico perché c’è una nota dolorosa che non traspare in maniera evidente, ma che accompagna la scrittura di Parise, perché in quel periodo scoprì di essere gravemente malato. I suoi racconti però sono scritti con grande leggerezza, con lo stupore e il candore che possono avere i bambini”.

 

 

Lo spettacolo è articolato in quattro capitoli, comprendenti amore, ingenuità, poesia e sogno; ogni capitolo, seppur autonomo, ha come “fil rouge” la presenza dello scrittore che ci conduce nel suo mondo poetico.

Giancarlo Leone

 

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