Prestazioni amorose di una coppia fuori dal comune

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Lui ha un desiderio compulsivo ed è un attore porno, lei è completamente disinteressata all’intimità di coppia ed è un’attrice impegnata che ha lavorato in grosse compagnie teatrali. Sono i protagonisti di Prestazioni pericolose, una divertente pièce scritta da Michela Andreozzi e diretta da Max Vado. Sul palco del Teatro De Servi di Roma, fino al 16 dicembre, Fabrizio Sabatucci e Cristiana Vaccaro

Cosa succede nella vita di un attore porno se, improvvisamente, riesce ad avere rapporti solo con sua moglie? Cosa succede se la moglie è la prima a lamentarsi di un marito ormai diventato casalingo e che vuole fare l’amore con lei almeno tre volte al giorno? Ma, soprattutto, cosa ancora più grave, cosa succede se la polizia li sorprende a far l’amore in macchina davanti ad un convento di suore? A tutti questi interrogativi cerca di rispondere la divertente commedia, Prestazioni pericolose, scritta da Michela Andreozzi, diretta da Max Vado, in scena al Teatro De’ Servi di Roma fino al 16 dicembre.

Una pièce per sondare la convivenza amorosa tra un attore famoso per le sue misure e un’attrice poco famosa nonostante la sua perfetta formazione teatrale drammaturgica, che non l’è servita però a niente.

Lei è Amaranta Duse (Cristiana Vaccaro), attrice con studi presso l’Accademia d’Arte Drammatica, esperienze teatrali importanti da Ronconi a Karpov, ma senza parti di un certo spessore. Lui è Marco Patta (Fabrizio Sabatucci), un attore porno che ha deciso di smettere, ma rimane famoso come “genio della lampo”.

Una sera vengono sorpresi e denunciati per atti osceni in luogo pubblico, scoperti nella loro Fiat Panda bianca davanti ad un convento di suore. Da quel momento la loro vita cambia, si stravolge. E qualcosa cambia anche sulla scena.

Vari sketch, veloci e divertenti, fanno sì che la commedia acquisti una patina brillante. La Vaccaro e Sabatucci escono di volta in volta dai loro ruoli di marito e moglie per trasformarsi in psicoterapeuti, aspiranti attrici ai provini, agenti e registi fra scoppiettanti immagini, accenti, tic e nevrosi. Si finisce così con il parlare non solo di ciò che succede fra due attori così diversi fra loro, ma anche della vita e delle tematiche comuni a tante coppie, tra scambi d’opinione, litigate, compromessi.

Cristiana Vaccaro ha alle spalle, a differenza del personaggio che interpreta qui nella commedia, una ricca carriera di attrice divisibile fra teatro, televisione e cinema. Nel ruolo di Amaranta Duse è molto vivace e trascinante e ben si amalgama con il ruolo di Fabrizio Sabatucci, Marco Patta, un personaggio tra il sornione e l’indolente, mai subalterno perché dialoga molto spesso con la moglie.

Si reggono il gioco a vicenda, quasi sembrino una coppia reale e non fittizia per lo spettacolo.

 

Ottimi i dialoghi scritti da Michela Andreozzi, che è riuscita a creare una pièce allegra, garbata e molto ironica perché per il divertimento del pubblico ha saputo incastrare una serie di situazioni in un lavoro drammaturgico in modo perfetto, dove le tematiche anche un po’ “scabrosette” vengono trattate con brio e leggerezza. Curata attentamente nei dettagli la regia da parte di Max Vado, marito della Andreozzi, che ha reso la surreale crisi di una coppia che va in scena ogni giorno. Da non perdere.

Giancarlo Leone

 

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