In compagnia di un simpatico e dispettoso fantasma

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Solo per cinque giorni, fino al 16 dicembre, è in scena al Teatro Tirso De Molina di Roma, la divertente commedia scritta e diretta da Salvatore Scirè, C’è un morto giù in cantina, dove due giovani coniugi, Sasà e Sofia, si rendono conto di non essere soli, ma di essere in compagnia di una strana e dispettosa presenza che si diverte a spostare la collezione di insetti di Sasà e a lasciare biglietti amorosi a Sofia firmati M, ma anche a creare altre situazioni.

Solo per cinque giorni, fino al 16 dicembre, è in scena al Teatro Tirso De Molina di Roma, la divertente commedia scritta e diretta da Salvatore Scirè, C’è un morto giù in cantina, dove due giovani coniugi, Sasà e Sofia, si rendono conto di non essere soli, ma di essere in compagnia di una strana e dispettosa presenza che si diverte a spostare la collezione di insetti di Sasà e a lasciare biglietti amorosi a Sofia firmati M, ma anche a creare altre situazioni.

 

La commedia già andata in scena nel 2013, viene riproposta con innovazioni nel testo e con nuovi movimenti coreografici. Anche l’entità si presenta al pubblico in sala, divertendolo, in maniera diversa.

 

Sofia sembra scettica circa la presenza di un fantasma a casa, ma il marito Sasà, da buon napoletano, è convinto che quella presenza esista, tanto da organizzare una seduta spiritica per far luce sulla situazione. In effetti, durante la seduta spiritica, dove per paura o per scetticismo non vuole assistere Sofia, l’entità, evocata dalla famosa medium Donna Carmela Parascandolo, si manifesta e rivela di essere il nonno di Annalisa, che in quella casa svolge le faccende domestiche ed è rimasta orfana di ambedue i genitori. In quella particolare seduta rivelerà altre cose molto importanti. Ma non saremo certo noi a svelarle, sennò si perderebbe la sorpresa per chi volesse gustarsi direttamente a teatro la pièce.

Il finale è particolare, tutti i pezzi del puzzle andranno a buon fine. Durante l’arco della commedia non mancano tutta una serie di figure pittoresche e folkloristiche che suscitano l’ilarità del pubblico, che ha gradito ed apprezzato questo “divertissement”, scritto con naturalezza e leggerezza da Salvatore Scirè, che riesce a toccare questo argomento, quello dell’aldilà, senza creare paure ed incubi da parte dei presenti, anzi tutt’altro, vari spunti di riflessione.

Del resto alla fine il fantasma si umanizza, forse per farci capire che il rapporto con i nostri cari che ci hanno lasciato forse non del tutto si interrompe e da qualche parte ci guardano e ci aiutano.

Bravi tutti gli attori che compongono il cast dello spettacolo, a cominciare da Raffaele De Bartolomeis, nel ruolo del simpatico e caciarone Sasà, così come ottima è l’interpretazione di Laura Sorel, nel ruolo della simpatica e sensuale medium dalle curve generose, Donna Carmela Parascandolo.

Nel ruolo della mogliettina di Sasà, un po’ insofferente per via delle manie del marito, quelle degli insetti, la brava Antonella Arduini; nel ruolo della vicina di casa, la “nobileMarchesa Viendalmonte di Rosmarino, Francesca Targa. Nicola Di Lernia è il parroco Don Policarpo Bellassai, mentre Dario Riggio è Timoteo Privitera, un classico maresciallo siciliano dell’Arma dei Carabinieri.

Valeria Palmacci è la fedele domestica Annalisa, che alla fine avrà un bel cambiamento, l’eccezionale Adolfo Bianchi Whites interpreta ben due personaggi, il sindaco Eleuterio Maione e un bizzarro postino. Davide Santarpia interpreta Michele, l’elettrauto di fiducia. La “strana presenza” è un ottimo e credibile Massimo Folgori.

Una commedia da vedere, per chi è amante del buonumore e non abbia paura di strane presenze che a volte…. ritornano. Ma qui c’è solo da ridere.

Giancarlo Leone

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