Ennio Calabria la mostra Antologica

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Ennio Calabria Biografia rivisitata 1989 acrilico su tela cm.220x170 Archivio Calabnria foto Alessandra Pedonesi

A Palazzo Cipolla a Roma dal 20 novembre 2018 al 27 gennaio 2019 c’è l’antologica dal titolo “Ennio Calabria Verso il tempo dell’essere opere 1958-2018”. E’ promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro Internazionale e realizzata da POMA, curata da Gabriele Simongini. Catalogo Silvana Editoriale.

Ennio Calabria
La giuria 1959 olio su tela cm.130×180 Foto Alessandra Pedonesi

 

Il Prof. Avv. Emanuele F.M. Emanuele presidente della Fondazione Terzo Pilastro, ha fortemente voluto quest’esposizione di Ennio Calabria un artista che nel 1958, alla sua prima mostra, ha dimostrato come si potesse essere artisti figurativi in un momento nel quale trionfava l’arte informale. Figurativi sì, ma di una figurazione visionaria e esistenziale che ha permesso all’artista di essere noto in Italia e in Europa.

 

Ennio Calabria
La città che scende 1963 olio su tela cm.140×210 Foto Alessandra Pedonesi

Le opere sono un’ottantina iniziando da una tela “Imponderabile nel circo” esposta nel 1958 per mostrare poi alcuni dei suoi capolavori come La città che scende nel 1963, I Funerali di Togliatti quasi mai visto in esposizione del 1965, del 1978 Pantheon, del 1984 Il tragetto per Palermo, la Città dentro del 1987, Eretto antropomorfo del 1993 e altri, e poi le opere realizzate dal 2000 sino ad oggi tra le quali Presentimento d’acqua e Ombre del Futuro del 2008, Il pensiero nel corpo del 2010, Patologia della luce del 2012, L’Uomo e la croce del 2018.

Ennio Calabria
Un volto e il tempo. Pantani nell’accadere del ricordo 2005 acrilico su tela 210×135
Foto Alessandra Pedonesi

 

E poi altre cinque opere create in questi ultimi mesi. Si passa poi alla ritrattistica con il ritratto di Stalin del 1964 e di Mao Pianeta nel 1968 per arrivare a quello di Italo Calvino Voglia di eterno senza dimenticare quello di Papa Giovanni Paolo II, nonchè gli autoritratti e la scelta di una selezione di manifesti realizzati da Calabria durante i suoi anni di lavoro. Fin dal 1958 l’artista ha creato i suoi dipinti dando l’idea del cambiamento della società e dell’uomo odierno, quasi profeticamente, mettendo in luce le possibilità future per dimostrare quanto la pittura possa fare da testimonio del mutamento che coinvolge la società.

 

 

Ennio Calabria
L’ombrello è rotto: paura dell’acqua 04/2018 acrilico su tela cm.300×200 foto Alessandra
Pedonesi

 

Gabriele Simongini che ha presentato il suo lavoro anche nell’antologica di Palermo del 2005, scrive: “lungo sessant’anni di ricerca la pittura per Calabria ha sempre avuto un potente valore sociale, in senso ampio, come strumento conoscitivo delle infinite trasformazioni di un mondo passato dalla Guerra Fredda all’attuale dominio globale delle corporazioni hi-tech e di un’Italia, ormai irriconoscibile, passata dall’entusiasmo della ricostruzione e del boom economico allo spaesamento dell’odierno ruolo di emblema della crisi europea”…………”.

 

 

Ennio Calabria
Questa lunga notte: il branco 2018 acrilico su tela cm. 200×150 foto Alessandra Pedonesi

In effetti Ennio Calabria, si può dire, abbia messo in luce l’istinto collettivo di grande aggressività che pervade l’essere umano di contro al grande sviluppo tecnologico. Come scritto in catalogo dal Prof. Avv, Emanuele M. Emanuele: “Ennio Calabria ha traghettato il figurativismo italiano dal secolo scorso ad oggi, imponendosi come un protagonista assoluto sempre in linea con il suo tempo.” In mostra oltre ad alcuni filmati si potrà vedere un Video-Clip realizzato da Raffaele Simongini nel quale l’artista si racconta.

Come si vede in quest’esposizione si può fare del contemporaneo anche facendo vera pittura.

Emilia Dodi

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