I Topi su Raitre con Antonio Albanese

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La polizia gli dà la caccia da anni ma lui, Sebastiano, ha trovato un modo ingegnoso per sfuggire alla giustizia. Vive da latitante in una villetta del nord Italia fornita di allarmi, monitor e telecamere e, soprattutto dotata di una serie di inestricabili cunicoli sotterranei, passaggi segreti e un bunker scavato sotto l’abitazione dove la vita della famiglia mafiosa (figli, moglie, zii e ‘amici degli amici’ vivono, agiscono e programmano le attività illegali della famiglia.

Il protagonista de ‘I Topi’, Sebastiano è Antonio Albanese (che firma anche soggetto e regia) che realizza per Rai3 la sua prima serie televisiva “confesso di non aver mai visto una serie tv  – dichiara l’attore – ma questo prodotto l’ho pensato da subito per la televisione.” Anche perché proprio dalla tv è nata l’idea “circa tre anni fa guardavo un telegiornale quando – ricorda Albanese– ho visto un uomo disperato, che usciva da un armadio nel quale era rimasto nascosto per otto mesi tendendo le mani. Sembrava voler ringraziare la polizia che lo stava arrestando ma in realtà l’aveva liberato dalla sua latitanza. Era un criminale ma ad un certo punto, – prosegue – mi ha fatto ridere. E ho pensato al personaggio di Sebastiano che è un uomo rassegnato, senza fondamenta, maschilista, stupido e ignorante al quale è stato insegnato che accumulare soldi è la sola cosa che conta. Si crede furbo perché sfugge alla prigione senza capire che vive in galera da anni”.

La serie, co-prodotta da Rai Fiction e Wildside composta da sei episodi di 25 minuti ciascuno, è visibile da oggi su RaiPlay  per poi andare in onda su Rai3 sabato 6, 13 e 20 ottobre (2 episodi a puntata) alle 21,40. “Uno dei doveri del servizio pubblico- sottolinea con orgoglio la direttrice di RaiFiction Eleonora Andreatta – è quello di lavorare sull’innovazione del linguaggio, dei formati e dei contenuti”. La scelta di Albanese di tornare alla Rai è il riconoscimento di un lavoro ben fatto anche sulla serialità, in questo caso “coraggiosa e innovativa sotto il profilo del linguaggio e del tono perché utilizza elementi surreali e grotteschi per raccontare la mafia ribaltandone totalmente la lettura a volte epica“.

Tutt’altro che mitologica è infatti la famiglia di Sebastiano, la moglie Betta (diminutivo di Calascibetta) è una scimunita che accetta con serena indifferenza la sua condizione di reclusa a vita e moglie di un delinquente; la figlia Carmen studentessa di Economia e Commercio è incaricata di ‘pulire’ gli affari sporchi della famiglia, mentre Benni 17 anni si instupidisce davanti ai programmi di cucina della tv e sogna di diventare uno chef.

C’è poi lo zio Vincenzo che vive felicemente nel bunker da 12 anni, U Stuortu uomo fidato di Sebastiano e tutti i capifamiglia che, come nella migliore tradizione delle più famose saghe mafiose, si riuniscono di tanto in tanto nella Stanza Santa sala sotterranea circolare, come il tavolo che campeggia al centro, illuminata da grandi candelabri, dove si decidono gli affari e dove si regolano le questioni politiche e anche sentimentali delle ‘famiglie’.

Sono figlio dell’emigrazione, – dice Albanese – i miei genitori hanno dovuto lasciare la loro terra, Petralia Soprana, per fame e bisogno di lavoro. Ho scoperto poi che il lavoro non c’era per colpa di ‘certe persone’. Io sono stato tatuato dai racconti dei miei genitori. Ma – continua l’attore – ero stanco di provare rabbia e così negli anni ho raccontato l’illegalità in modo diverso“.

I Topi” è una serie comedy graffiante e amara dove la ‘leggerezza’ si accompagna all’ironia, e la lettura della realtà ridicolizza i veri latitanti che con la loro potenza e denaro vivono in un mondo sotterraneo proprio come topi e come loro, infettano la società.

 

Il cast  che compone la famiglia mafiosa protagonista della serie, è composto da Nicola Rignanese (U Stuortu), Lorenza Indovina (Betta) Tony Sperandeo (lo zio Vincenzo), Michela De Rossi (Carmen), Andrea Colombo (il figlio) e Clelia Piscitello nei panni di zia Vincenza nume tutelare della famiglia, custode dell’onore e delle tradizioni.

Ludovica Mariani

 

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