Arte in galleria dall’1/10/2018 al 7/10/2018.

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Selezione accurata delle esposizioni nelle pinacoteche, nei musei, nelle gallerie d’Arte di Roma a cura di Cristiano Felice dall’1/10/2018 al 7/10/2018..

ACCADEMIA DI UNGHERIA IN ROMA – Arti visive Via Giulia 1 Roma.

REVITART. Mostra della Colonia internazionale degli artisti di Cered. Cered è un villaggio ungherese di 1105 abitanti, sito nella parte nord-orientale della contea di Nógrád, vicino al confine slovacco, nella valle del fiume Tarna. I suoi abitanti svolgono delle attività prevalentemente agricole e di selvicoltura. La colonia internazionale di artisti contemporanei di Cered, fondata nel 1996 da artisti ed appassionati d’arte, è una scena artistica/residenza artistica con orientamento prettamente internazionale, inteso a preservare le tradizioni della classica colonia artistica, promuovere gli artisti, confrontare l’arte figurativa contemporanea ungherese con quella straniera, fare conoscere a largo spettro l’arte figurativa ungherese. La mostra presenterà le opere di ben 25 artisti provenienti da varie parti d’Europa. Fino al 10 Novembre 2018.

 

AUDITORIUM – PARCO DELLA MUSICA – Arti visive Viale Pietro De Coubertin 34, Roma.

LA LUCE DI ROMA. Personale di Alessandra Giovannoni. Fino al 10 Ottobre 2018.

 

CASA DELLA MEMORIA E DELLA STORIA – Informativa Via di San Francesco di Sales 5, Roma.

L’OCCUPAZIONE ITALIANA DELLA LIBIA VIOLENZA E COLONIALISMO 1911-1943. Negli ultimi anni la Libia è stata quasi quotidianamente al centro dell’attenzione dei mezzi di comunicazione per i numerosi e violenti conflitti che hanno contraddistinto la sua storia recente. La mostra restituisce al visitatore la possibilità di conoscerne meglio la storia, approfondendo, in particolare, gli avvenimenti legati al periodo coloniale italiano, ancora poco noti. Fino al 22 Novembre 2018.

 

CASA DEL PARCO – Arti visive Via della Pineta Sachetti 78, Roma.

TERRA ARIA ACQUA. ACQUERELLI PASTELLI ACRILICI. Personale di Maria Pia Micheletto. La mostra presenta opere paesaggistiche in una sorta di metafisica del naturale che inducono alla riflessione in chiara antitesi ad una visione impressionistica e fugace legata all’istante passeggero. Fino al 10 Ottobre 2018.

 

CASA DELLE LETTERATURE – Arti visive Piazza dell’Orologio 3, Roma.

INTRECCI DI CERAMICHE E PAROLE. Personale di Valerio Diotto. Fino al 10 Ottobre 2018.

 

CASA DI GOETHE – Arti visive Via del Corso 18, Roma.

LA CASCATA E IL LAGO. UN GRAND TOUR IN OGGETTI E IMMAGINI. Personale di Robert Geschwantner. Fino al 23 Ottobre 2018.

 

CASTEL SANT’ANGELO – Evento arte Lungotevere Castello 50, Roma.

ARMI E POTERE NEL RINASCIMENTO. La mostra è dedicata interamente al mondo delle armi in età rinascimentale. Fino al 4 Novembre 2018.

CENTRO LUIGI DI SARRO – Arti Visive Via Paolo Emilio 28, Roma.

DREAM. Sono in mostra le opere di Luigi Teodosi dell’ultimo ventennio che compendiano più di sessanta anni di carriera artistica sempre accompagnata da grande curiosità, entusiasmo e sulle ali di una creatività libera e indomita, sgorgata naturalmente fin dall’infanzia. Fino al 6 Ottobre 2018.

 

CHIOSTRO DEL BRAMANTE – Arti visive Arco della Pace 5, Roma.

DREAM L’ARTE INCONTRA I SOGNI. Collettiva con opere di: Giovanni Anselmo, Christian Boltanski, Claudio Costa, Henrik Håkansson, Ryoji Ikeda, Anish Kapoor, Alexandra Kehayoglou, Anselm Kiefer, Peter Kogler, Wolfgang Laib, Kate MccGwire, Mario Merz, Tatsuo Miyajima, Luigi Ontani, Doris Salcedo, Ettore Spalletti, Tsuyoshi Tane, James Turrell, Bill Viola. Fino al 5 Maggio 2019.

 

COMPLESSO DEL VITTORIANO – Arti visive Via di San Pietro in Carcere, Roma.

IL TEMPO DELL’ANGELO 1956-2014. Personale di Marcello Mariani. Fino al 4 Novembre 2018.

 

EX-ELETTROFONICA – Arti visive Vicolo di Sant’Onofrio 10-11, Roma.

NUCLEAR REACTION COSMIC INTERACTION. Personale di Ludovica Gioscia. Fino al 21 Novembre 2018.

 

FONDAZIONE MEMMO – PALAZZO RUSPOLI – Arti visive Via della Fontanella di Borghese 56d, Roma.

KOVO. Personale di Kaya. Fino all’11 Novembre 2018.

 

FONDAZIONE MEMMO – PALAZZO RUSPOLI – Arti visive Via della Fontanella di Borghese 56d, Roma.

RUINE. Personale di Kerstin Braetsch. Fino all’11 Novembre 2018.

 

FUORI FUOCO – Arti visive Via Milazzo 11, Roma.

CRISTAL DE FER. Una collettiva fotografica su luoghi, architetture e particolari guidata dagli occhi di quattro autori che hanno intrapreso un viaggio insieme nella capitale Belga. Un eterogeneo reportage, realizzato sia in pellicola b/n che in digitale a colori. Opere di: Diego D’Amario, Rossella Grossi, Mariaelena Petrillo, Fabio Rizzo. Fino al 5 Ottobre 2018.

 

GALERIA CERVANTES – Arti visive Piazza Navona 91, Roma.

LA POETICA TRA ASTRAZIONE E FIGURAZIONE.  Arte informale e pittura realista nella Spagna degli anni ’50 e ’60. Per la prima volta in Italia una selezione di 34 opere fondamentali dell’arte spagnola degli anni ’50 e ’60. Un percorso unico attraverso l’arte informale e figurativo del gruppo El Paso e i Realisti di Madrid che, attraverso l’arte, hanno saputo rinnovare il panorama artistico spagnolo. Antonio López, Amalia Avia, María Moreno, Manuel Millares, Juana Francés, Antonio Saura, Rafael Canogar, Manuel Rivera e Martín Chirino, tra gli altri, mostreranno come astrazione e figuraione sono correnti artistiche molto più vicine di quello che possono sembrare a prima vista. Fino al 12 Gennaio 2019.

 

GALERIE EMANUEL LAYR ROME – Arti visive Via dei Salumi 3, Roma.

REVELATIONS. Collettiva con le opere di: Lisetta Carmi, Merlin Carpenter, Anne Dick, Ilya Lipkin, Hans-Christian Lotz, Birgit Megerle, Till Megerle, John Miller, Gerwald Rockenschaub, Jack Smith, Megan Francis Sullivan, Jutta Zimmermann, Heimo Zobernig. Fino al 3 Novembre 2018.

 

GALLA – Arti visive Via degli Zingari 28, Roma.

ALTE VETTE. La pittura “manifesta” nell’opera di Onze si esprime e si svolge con i tratti decisi,di una materialità pop-espressionista, attraverso tecniche raffinate e composite con stratificazioni e sovrapposizioni di mosaici cartacei, in una rilettura originaria della tecnica del collage. Fino al 13 Ottobre 2018.

 

GALLERIA CANDIDO PORTINARI – Arti visive Piazza Navona 10, Roma.

VOLO A DUE. Personale di Patricia Secco e Ricardo Hachiya. Fino al 26 Ottobre 2018.

 

GALLERIA IL COLLEZIONISTA – Arti visive Via Rasella 132, Roma.

VERITA’ VELATE. Personale di Ulla Wobst. Fino al 12 Ottobre 2018.

GALLERIA GALLERATI – Arti visive Via Apuania 55, Roma.

NON TI FACCIO USCIRE, NON TI LASCIO ENTRARE. Personale di Rita Mandolini. Fino al 19 Ottobre 2018.

 

GALLERIA NAZIONALE DI ARTE ANTICA – PALAZZO BARBERINI– Arti Visive Via delle quattro fontane 13, ROMA.

GOTICO AMERICANO. I MAESTRI DELLA MADONNA STRAUS. Il museo americano presta a Palazzo Barberini due tavole, rare quanto pregiate, del Trecento italiano, tra i pezzi più importanti della sua collezione, mentre le Gallerie Nazionali invieranno in Texas il Ritratto di Enrico VIII di Hans Holbein per una mostra sui Tudors. Fino al 27 Gennaio 2019.

 

GALLERIA NAZIONALE DI ARTE ANTICA – PALAZZO BARBERINI– Arti Visive Via delle quattro fontane 13, ROMA.

LA STANZA DI MANTEGNA. CAPOLAVORI DEL MUSEO JACQUEMART-ANDRE’ DI PARIGI. La mostra, frutto di uno scambio con il Museo Jacquemart-André di Parigi, è incentrata su un ristretto numero di opere di notevole qualità e di grande importanza sia dal punto di vista della storia dell’arte che da quello della storia del collezionismo e del gusto, fra cui due capolavori di Andrea Mantegna. Fino al 27 Gennaio 2019.

 

GALLERIA NAZIONALE DI ARTE MODERNA– Arti Visive Viale delle Belle Arti 131, ROMA.

LA VERITA’ E’ SEMPRE UN’ALTRA. DIALOGO TRA DUE COLLEZIONI La Galleria Nazionale apre i propri spazi alla collezione dell’EMST – National Museum of Contemporary Art di Atene includendo nel percorso espositivo della grande mostra Time is Out of Joint un nucleo di opere provenienti dal museo greco. Questa mostra, che costituisce la terza edizione di una serie di progetti espositivi dal titolo EMST in the World, si focalizza sugli artisti rappresentativi del Gruppo Sigma, storico movimento fondato a Roma nel 1959 da diversi artisti greci. Artisti: Dimitris Alithinos, Manolis Baboussis, Vlassis Caniaris, Stathis Chryssikopoulos, Dimitris Condos, Eirini Efstathiou, Yannis Gaitis, Emily Jacir, Nikos Kessanlis, Kimsooja, Piotr Kowalski, Dimitris Kozaris, Kyrillos Sarris, Thomas Struth, Costas Tsoclis, Costas Varotsos, Mary Zygouri. Fino all’11 Novembre 2018.

 

GALLERIA NAZIONALE DI ARTE MODERNA – Arti Visive Viale delle Belle Arti 131, Roma.

BRIC-A-BRAC THE JUMBLE OF GROWTH. La mostra esplora il processo di trasformazione economica, sociale e culturale nei paesi in cui l’economia di mercato cresce verticalmente e su scala globale. Sono presi in esame i diversi modi in cui l’arte ha partecipato o reagito ad alcuni di questi cambiamenti e le conseguenze rispetto alla società e ai singoli individui. L’espressione francese bric-à-brac comunemente designa un’accozzaglia di oggetti eterogenei, disposti talvolta in maniera confusa. Casualmente, il primo termine della locuzione coincide con l’acronimo BRIC – Brasile, Russia, India, Cina – coniato nel 2001 dall’economista Jim O’Neill per parlare dell’importante ruolo economico globale attualmente svolto da questi quattro paesi. BRIC spesso ora identifica un processo storico, la forte crescita del potere economico dei paesi in via di sviluppo. Tale cambiamento è un esito della globalizzazione che sta producendo un impatto planetario non solo sull’economia, ma in ogni campo. La nuova situazione coinvolge non soltanto i paesi BRIC, ma anche altre economie emergenti. Il titolo cinese della mostra, “Un’alternativa”, sottolinea la natura eterodossa di questa mutazione e, in un certo senso, la sua “democratizzazione” della macroeconomia mondiale. Le nuove potenti economie di mercato stanno vivendo una notevole accelerazione della crescita economica, che si accompagna a modernizzazioni rapide, disomogenee, spesso all’interno di società tradizionali. Prevalgono i contrasti netti, risultato di queste trasformazioni radicali: un bric-à-brac di situazioni disparate. La mostra ne esplora contraddizioni e contrasti. Molti artisti reagiscono a tali temi, li esprimono o li trattano in profondità. Alcuni affrontano problemi sociali, altri sono più orientati verso le soggettività. Tutti, però, illuminano le complessità analizzate dalla mostra con opere di grande impatto artistico ed estetico. Artisti: W. Delvoye, A. M. Maiolino, C. Marcelle, Go. Wang, Gu. Wang, H. Ni, L. Wang, L. Tian, L. Lei, F. Weng, W. Gao, X. Yang, Z. Lu, Z. Du, Young-hae Chang Heavy Industries, W. Prieto, S. Gupta, J. Penjweny, E. Cucchi, F. Clemente, R. Mambor, M. Rotella, G. Turcato, D. Ortega, M. Fatmi, D. Conlon / J. Harker, J. Kolár, AES+F, C. Lucas, F. S. Castillo, K. Geers, T. Hirschhorn. Fino al 14 Ottobre 2018.

 

GALLERIA UNICORNO ROMA – Arti visive Rampa Mignanelli 10, Roma.

MYSTICAL TOOLS. I TAPPETI DI SONIA GIOTTOLI. Sonia Giottoli, l’affascinante artista del tatuaggio, porta la sua creatività nel design con una limited edition di tappeti. I temi sono i tatuaggi del Pacifico, il ritorno a casa dei nobili avventurieri e dei marinai negli anni Quaranta, rivisti con la libertà espressiva di chi conosce i simboli. Fino al 5 Novembre 2018.

 

THE GALLERY APART – Arti visive Via Francesco Negri 43, Roma.

CHTO DELAT / BABI BADALOV. Il collettivo pietroburghese Chto Delat (Che fare?), torna ad esporre negli spazi della galleria, questa volta insieme a Babi Badalov, artista nomade attualmente di stanza a Parigi, amico intimo del collettivo. Fino al 23 Novembre 2018.

 

GAVIN BROWN – Arti visive Via dei Vascellari 69, Roma.

Personale di Sam Pulitzer. Fino all’8 Dicembre 2018.

 

GOETHE INSTITUT ROM – Arti visive e Performance Via Savoia 15, Roma.

MAPPE SONORE. A tentare di dare concretezza visiva alle onde sonore, a creare visioni e nuovi immaginari, sono tre artiste fra le più interessanti protagoniste della scena della sound art contemporanea: Micol Assaël, Christina Kubisch, Aura Satz. Tre artiste che sono anche l’esempio di una tendenza preponderante nel mondo dell’arte: rendere visibile qualcosa che in apparenza si nasconde, dare fisicità ad elementi pensati da sempre come intangibili. Suono e scienza applicata, strumenti fai da te, software e algoritmi, le opere in mostra aspirano a dare forma all’invisibile, un compito che oggi riesce grazie anche alla nascita di tecnologie e intelligenze artificiali sempre più evolute. Con incontri, perfomance e workshop, saranno approfonditi i sempre più labili confini tra reale e virtuale e come questi incidono sulla nostra percezione del reale influenzando la nostra vita e gli spazi fisici in cui viviamo. Fino all’8 Marzo 2019.

 

HORTI LAMIANI BETTIVO’ – Arti visive Via Giovanni Giolitti 163, Roma.

HOME SWEET HOME. Personale di Monica Pirone. Fino al 7 Ottobre 2018.

 

HOWTAN SPACE – Arti visive Vicolo del Polverone 3, Roma.

PERSONALE DI MARIA MULAS. In esposizione circa 30 fotografie realizzate dall’artista che raccontano alcuni degli incontri più importanti che hanno caratterizzato la sua lunga attività come fotografa a cui si avvicina a partire dagli anni ’60. Fino al 27 Ottobre 2018.

 

ISTITUTO GIAPPONESE DI CULTURA A ROMA – Arti visive Viale Antonio Gramsci 74, Roma.

ENDOCOSMO MARAINI. IL GIAPPONE DI FOSCO MARAINI. La mostra ripercorre visivamente l’esperienza umana ed estetica di Fosco Maraini in Giappone, proponendo una selezione di oltre quaranta fotografie, testimonianze e ricordi delle figlie, e un montaggio video della regista Mujah Maraini-Melehi. Fino al 20 Ottobre 2018.

 

ISTITUTO POLACCO DI CULTURA DI ROMA – Arti visive Via Vittoria Colonna 1, Roma.

Personale fotografica di Adam Broż. Fino al 17 Ottobre 2018.

 

MACRO – MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA DI ROMA – Arti visive Via Nizza 138, Roma.

MACRO ASILO. Progetto sperimentale che caratterizzerà il Macro di via Nizza per 15 mesi, fino al 31 dicembre 2019. Il nuovo dispositivo trasformerà l’intero museo in un vero e proprio organismo vivente, “ospitale” e relazionale, che inviterà all’incontro e alla collaborazione persone, saperi e discipline in una logica di costante apertura e partecipazione della città e del pubblico. Fino al 31 Dicembre 2019.

 

MACRO – MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA DI ROMA – Arti visive Via Nizza 138, Roma.

IO SONO GIORDANO BRUNO. Lightening event di Ria Lussi. Fino al 30 Ottobre 2018.

 

MARGUTTA VEGGIE FOOD & ART – Arti visive Via Margutta 118, Roma.

INDACO. IN BILICO TRA COLORE E POESIA. Personale di Valerio Di Benedetto. Valerio Di Benedetto ha come punto di riferimento la poesia, ma è eclettico nella scelta del supporto: lamiere di serrande tagliate e coperte da colori sgargianti in cui una scrittura spontanea ma evocativa, diviene manifesto di emozioni vissute. Fino al 3 Dicembre 2018.

 

MATTATOIO – PADIGLIONE 9B – Arti visive Piazza Orazio Giustiniani 4, Roma.

PHOTOIILA. Il Premio IILA-FOTOGRAFIA è un premio internazionale annuale, ideato nel 2008 dall’IILA nell’ambito di FOTOGRAFIA–Festival Internazionale di Roma, allo scopo di promuovere la fotografia emergente latinoamericana in  talia, creando opportunità di scambio e collaborazione internazionale tra Istituzioni che sostengono le produzioni culturali dei propri Paesi e stimolando, inoltre, un nuovo approccio della visione della realtà socio-culturale italiana da parte dei fotografi latinoamericani. Il Premio è rivolto a fotografi latinoamericani dei Paesi membri dell’IILA, con meno di 35 anni, e consiste in una residenza di un mese a Roma durante la quale il vincitore realizza un lavoro fotografico sulla città, presentato in una mostra allestita nell’edizione successiva del Premio. Nel corso delle 10 edizioni l’IILA ha raccolto testimonianze dirette dei 2.500 fotografi latinoamericani partecipanti che, attraverso il loro sguardo, restituiscono una panoramica puntuale e a volte inedita dell’America Latina contemporanea, della città di Roma, di altri luoghi o di spazi interiori. I vincitori del Premio animano la scena internazionale della fotografia, confermando l’alto livello qualitativo raggiunto da questo contest, che per alcuni di loro è stato il primo di una lunga serie di successi. Questi i fotografi vincitori del Premio dal 2008 al 2017 che espongono al Mattatoio: Geovanny Verdezoto (Ecuador); José Castrellón (Panama); Pablo López Luz (Messico); Alejandro Nicolás Sanín (Colombia); Alejandro Cartagena (Rep. Dominicana); José Arispe (Stato Plurinazionale di Bolivia); Rodrigo Illescas (Argentina); Luis Carlos Tovar (Colombia); Federico Estol (Uruguay); Leticia Bernaus (Argentina). Assieme a loro, espongono i selezionati dell’edizione 2017 del Premio IILA-FOTOGRAFIA, dedicata al tema “Diari”: Dana Balajovsky (Argentina) – Menzione d’Onore; Sol Kutner (Argentina/Uruguay); Fernando Julián (Argentina); Manuel Seoane (Stato Plurinazionale di Bolivia). Completa la mostra uno showreel dei lavori dei selezionati espositori delle 10 edizioni. Fino al 26 Ottobre 2018.

MAXXI –MUSEO DELLE ARTI DEL XXI SECOLO – Arti visive Via Guido Reni 4a, Roma.

LA COLLEZIONE DI SAN PATRIGNANO. WORK IN PROGRESS. Una mostra itinerante che raccoglie opere di artisti contemporanei donate alla Comunità nel 40° anno dalla sua fondazione. Gli artisti: Vanessa Beecroft, Alessandro Busci, Sandro Chia, Enzo Cucchi, Giorgio Griffa, Agnes Martin, Davide Monaldi, Yan Pei Ming, Michelangelo Pistoletto, Julian Schnabel, Silvio Wolf. Fino al 7 Ottobre 2018.

 

MAXXI –MUSEO DELLE ARTI DEL XXI SECOLO – Arti visive Via Guido Reni 4a, Roma.

ROAD TO JUSTICE. Le ferite e le violenze presenti nella società africana e la ricerca di possibili risoluzioni. Fino al 14 Ottobre 2018.

 

MAXXI –MUSEO DELLE ARTI DEL XXI SECOLO – Arti visive Via Guido Reni 4a, Roma.

SEEING IS BELIEVING.. Personale di Caline Aoun. Fino al 27 Ottobre 2018.

 

MAXXI –MUSEO DELLE ARTI DEL XXI SECOLO – Arti visive Via Guido Reni 4a, Roma.

AFRICAN METROPOLIS. UNA CITTA’ IMMAGINARIA. Una panoramica approfondita sulla scena artistica e culturale del continente africano. Fino al 4 Novembre 2018.

 

MAXXI –MUSEO DELLE ARTI DEL XXI SECOLO – Arti visive Via Guido Reni 4a, Roma.

INDEPENDENT – NESXT. Presentazione del lavoro di Nesxt. Fino al 17 Febbraio 2019.

 

MERCATI DI TRAIANO – Informativa Via IV Novembre 64, Roma.

I CONFINI DELL’IMPERO ROMANO. IL LIMES DANUBIANO: DA TRAIANO A MARCO AURELIO. Una mostra documentaria che definisce il concetto di Limes danubiano, linea di confine dell’Impero Romano ma anche luogo di incontro e di scambio tra due civiltà. Fino al 18 Novembre 2018.

 

MIRABILIA ART GALLERY – Arti Visive Via di San Teodoro 14, Roma.

LADRI DI LUCE. Personale di Giuliano Macca. Fino al 28 Ottobre 2018.

 

MONITOR – Arti Visive Via Sforza Cesarini 43A-44, Roma.

DISCORSO SUL SEGNO. Personale di Claudio Verna. Fino al 10 Novembre 2018.

 

MUSEI CAPITOLINI – Grande evento Piazza del Campidoglio 1, Roma.

LA ROMA DEI RE. IL RACCONTO DELL’ARCHEOLOGIA. La mostra testimonia le fasi di vita più antiche della città e sarà ospitata nelle Sale Espositive di Palazzo Caffarelli e nell’Area del Tempio di Giove dei Musei Capitolini. Fino al 27 Gennaio 2019.

 

MUSEO CARLO BILOTTI – ARANCIERA DI VILLA BORGHESE – Arti Visive Via Fiorello La Guardia 4, Roma.

SULL’ORLO DELLA FORMA. La ricerca espressiva dell’artista coreano Peter Kim è caratterizzata da un costante richiamo ai temi archetipici della memoria, alle fratture del tempo e alle sollecitazioni del presente, con particolare riferimento al rapporto fra natura e cultura. Fino al 4 Novembre 2018.

 

MUSEO FONDAZIONE VENENZO CROCETTIArti Visive Via Cassia 492, Roma.

LA SCULTURA A CERA PERSA. La mostra è finalizzata ad analizzare ed evidenziare i punti in comune e le differenze fra Giappone ed Italia nella tecnica di scultura in bronzo a cera persa. Opere di: Nobyshige Akiyama, Adriano Bimbi, Enzo Carnebianca, Sarah Del Giudice, Novello Finotti, Fumiya Kawasima, Masanori Kimura, Saisuke Matsuo, Ko Miyazaki, Valentino Moradei Gabrielli, Kyoji Nagatani, Yoshitaka Nakamura, Vezio Paoletti, Eiji Shiraishi, Hiroko Takesue. Fino al 26 Ottobre 2018.

 

MUSEO NAZIONALE ROMANO – PALAZZO ALTEMPSArti Visive Piazza di Sant’Apollinare 8 Roma.

PASSI. Personale di Alfredo Pirri. Fino al 6 Gennaio 2019.

 

MUSEO PIETRO CANONICAArti Visive Viale Pietro Canonica 2, Roma.

Personale di Rolf Nowotny. Dopo aver soggiornato a più riprese a Roma, l’artista danese ha concepito un progetto ispirato al contesto storico e culturale del Museo Canonica che articola il suo percorso creativo attraverso installazioni, composizioni plastiche, grafiche e sonore. Fino al 28 Ottobre 2018.

 

MUSEO PREISTORICO ETNOGRAFICO “LUIGI PIGORINI”Informativa Piazza Guglielmo Marconi 14, Roma.

GEISHA. L’ARTE, LA PERSONA. La mostra Geisha – l’arte, la persona ripropone al pubblico di Roma il percorso ideato per l’esposizione Oggetti per passione – Il mondo femminile nell’arte giapponese, che si è tenuta a Cagliari nel Palazzo di Città e nel Museo d’Arte Siamese dal 27 giugno al 8 settembre 2013. I materiali esposti, raccolti in Giappone dallo scultore Vincenzo Ragusa tra il 1876 e il 1882, sono legati al mondo femminile che, pur non essendo esaustivamente rappresentato nella collezione Ragusa, emerge tuttavia vivido e intrigante, anche in virtù dell’accostamento con le immagini delle cortigiane di Yoshiwara (il quartiere del piacere della capitale Edo), che sono state scelte per accompagnare gli oggetti. Nella raccolta Ragusa sono molte le xilografie e i libri illustrati (ehon) che raccontano l’ukiyo, il mondo fluttuante della cultura e della società di Edo, il suo culto per la bellezza unito alla consapevolezza dell’effimera realtà della natura umana. Spesso i volumi erano veri e propri cataloghi delle geisha più conosciute, ne sottolineavano l’avvenenza, la raffinatezza o la maestria nelle arti dell’intrattenimento, al fine di indirizzare i clienti nella scelta più appropriata per passare piacevolmente il tempo nella “città senza notte”. Pur appartenendo a questo genere di libri illustrati, nei volumi della serie “Ehon seir? bijin awase” (Libro illustrato a paragone delle bellezze delle Case Verdi) pubblicati da Suzuki Harunobu, nel 1770 le geisha non appaiono come maliarde raggiungibili solo da pochi eletti, disposti a spendere capitali per i loro favori, ma sono ritratte nella dimensione della vita quotidiana, nei quartieri privati (oku) dove si svolgevano i momenti più intimi della loro giornata. Le giovani donne mostrano con grazia eterea come si prendevano cura del proprio corpo: il trucco del viso, le elaborate acconciature dei capelli, l’abbigliamento e gli accessori del vestiario che le rendevano così affascinanti agli occhi dei clienti. Rivelano la dedizione al perfezionamento delle arti indispensabili per la loro attività di intrattenitrici nei banchetti: la musica, la danza, la composizione floreale (ikebana), la conoscenza della poesia e della calligrafia, strumenti di una seduzione più sottile ma altrettanto necessaria per la conquista della notorietà. I momenti di ozio e di svago, i passatempi preferiti, il fumo, la lettura, la compagnia degli animali domestici, i giochi, completano il quadro di un mondo celato agli sguardi indiscreti dal sottile ma invalicabile schermo dei silenziosi pannelli scorrevoli. La geisha, tra tradizione e modernità nelle foto di Fabrizio e Federico Bonifazi: La società giapponese ha sempre seguito una linea retta nella sua storia, ha sempre evitato di subire contaminazioni da parte di altre culture. Nel corso degli anni, però, ha dovuto cedere alle influenze europee ed americane, cambiando, così, alcuni aspetti antropologici della società e del costume. Una delle pochissime figure a non aver mutato aspetto è quello della geisha, che, seppur in maniera minore, vede ancora oggi ragazze e donne intraprendere questo percorso di vita. Rispetto al passato, quasi tutto ciò che circonda la figura della geisha è cambiato nel corso degli anni, ma la tradizione rimane salda alle regole di un tempo, sull’abbigliamento, acconciatura, trucco, musica, danza e canto. Nelle foto, maggiormente rappresentato è il quartiere di Gion, a Kyoto, dove ancora oggi si respira l’atmosfera di epoche antiche, ma con qualche cambiamento. Alle tradizionali fioche luci del quartiere oggi si contrappongono insegne luminose, luci al neon, fari delle macchine e dei motocicli che attraversano la via principale, ma anche i flash dei fotografi che tentano di rubare qualche scatto alle geisha, così come i taxi giapponesi che hanno preso il posto degli popolari risciò (Jinrikisha) trainati per le vie della città. Fino al 30 Ottobre 2018.

 

MUSEO DI ROMA IN TRASTEVEREArti Visive Piazza di Sant’Egidio 1B Roma.

Personale di David Rubinger. La mostra prevede l’esposizione di oltre settanta fotografie in bianco e nero e a colori di dimensioni diverse. Con una particolare sensibilità artistica e umana Rubinger è riuscito, attraverso il suo occhio-obiettivo, a raccontare i grandi eventi della storia contemporanea, fatti di persone e di luoghi significativi per la memoria dello Stato ebraico. Fino al 4 Novembre 2018.

 

NERO GALLERYArti Visive Via Castruccio Castracane 9, Roma.

CAMPING PANORAMA. Personale di Virginia Mori. La mostra indaga la dualità dell’immaginario surreale: da una parte il richiamo familiare al gioco e alla dolcezza dell’infanzia, dall’altra il fascino delle tenebre, di una visionarietà orrorifica e ironica, di una dimensione sconosciuta. Fino al 10 Novembre 2018.

 

NOMAS FOUNDATIONArti Visive Via Somalia 33, Roma.

OUTHOUSE BY THE CHURCH. Personale di Jaanus Samma. Progetto che indaga i bagni pubblici in chiave antropologica: un argomento apparentemente umile, talvolta sottostimato, che permette di affrontare questioni riguardanti la gerarchia, la disuguaglianza e il corpo, in termini sia estetici sia politici. Fino al 14 Dicembre 2018.

 

OPERATIVA ARTE CONTEMPORANEAArti Visive Via del Consolato 10, Roma.

THE H.P. COLLECTION. Una surreale collezione immaginata appartenere ad uno dei capostipiti della letteratura horror e considerato da molti uno dei precursori della fantascienza: Howard Philips Lovecraft. Opere di: Joanne Burke, Ennio Calabria, Duilio Cambellotti, Giuseppe Capitano, Fabrizio Clerici, Giovanni Copelli, Michela de Mattei, Emanuele de Raymondi, Cleo Fariselli, Giuseppe Gallo, Luca Grimaldi, Andrea Grotto, Emiliano Maggi, Marta Mancini, Salvatore Meli, Matteo Nasini, Valerio Nicolai, Sergio Ragalzi, Patrick Savile, Vincenzo Simone. Fino al 15 Ottobre 2019.

 

PALAZZO DELLE ESPOSIZIONIArti Visive Via Milano 13, Roma.

SERGIO CECCOTTI: IL ROMANZO DELLA PITTURA 1958-2018. La mostra ripercorre il personale “romanzo della pittura” di Sergio Ceccotti, artista antesignano della figurazione italiana contemporanea, lungimirante erede della metafisica dechirichiana e del realismo magico. Dai primi dipinti della fine degli anni Cinquanta dalle suggestioni neocubiste (Il giradischi, 1958; Ricordo d’Olanda, 1959) a quelli della prima metà degli anni Sessanta nei quali riecheggia potente l’espressionismo tedesco (Al bar II, 1962), la mostra prosegue con gli intensi lavori dei decenni successivi (Avventura & mistero, 1966; Un delitto, 1967; Combattimento di Tancredi e Clorinda, 1980; Sonata, 1998) immersi in quello che potrebbe essere chiamato realismo ceccottiano, una visione pittorica colta, raffinata e originale che distilla spunti della storia dell’arte, che impiega artifici retorici del cinema alla Hitchcock, del fumetto (come Diabolik delle sorelle Giussani), della fotografia, del fotoromanzo e della letteratura di genere, dal racconto poliziesco alla Hammett o alla Chandler, alla narrativa di autori contemporanei come Georges Perec, Patrick Modiano, Antonio Tabucchi o Paul Auster. Nei dipinti di Ceccotti si rinnovano anche gli spunti dei rebus o meglio, dei disegni dell’illustratrice della Settimana Enigmistica Maria Ghezzi. Ceccotti, pertanto, come il disegnatore di Peter Greenaway ne I misteri dei Giardini di Compton House o come il fotografo di Blow-Up di Michelangelo Antonioni, rivela le sottili malvagità celate nelle sue, apparentemente tranquille, vedute di città, nei suoi paesaggi urbani (Notturno, rio dei Mendicanti, 1990; Hiver à Montmartre, 1991; Estate a piazzale Flaminio, 2016), e forse altre scomode verità potrebbero venire alla luce se fossimo capaci di trovare il codice che governa i suoi articolati e quasi beffardi rebus dipinti. Fino al 14 Ottobre 2019.

 

PALAZZO VENEZIAEvento Arte Via del Plebiscito 118, Roma.

DONATELLO A PALAZZO VENEZIA. il prezioso busto in terracotta raffigurante San Lorenzo, realizzato da Donatello, finora comparso in mostre temporanee, viene posto a Palazzo Venezia per circa nove mesi a disposizione del grande pubblico. Fino al 28 Aprile 2019.

 

PIOMONTI ARTE CONTEMPORANEA– Arti visive Piazza Mattei 18, Roma.

NUOVE DIREZIONI. Personale di Simone Marini. Con queste nuove opere Simone Marini non vuole fare un inno ai social, ma prendere coscienza del grande potere che esercita internet, nella società contemporanea. Fino al 20 Ottobre 2018.

 

ROSSO CINABRO– Arti visive Via Raffaele Cadorna 28, Roma.

CULTURAL DIFFERENCES. Collettiva sul concetto di differenze culturali, che nasce dall’idea di conoscenza personale e dalle differenze tra ognuno di noi. Opere di: Janice Alamanou, Jonathan Alfaro, Maria De Vido, Onno Dröge, Gul Durmayaz Guducu, Emma, Eivor Ewalds, Ana Paola González, Linda Grool, Andreina Guerrieri, Christina Haupts, Sabine Heetebrij, Gary Hopkins, Osamu Jinguji, Stefanie Kamrath, Aleksandra Koso&#324, Judith Lange, Lisa J Levasseur, LiV, Stjepko Mamic, Walter Marin, Nevine Mattar, Alexandra Mekhanik, Mikesch, Elvio Miressi, Paris Leroy, Irena Procházková, Prussi, Giulia Quaranta Provenzano, Daniela Rebecchi, Sandra Schawalder, Gladys Sica, Christina Steinwendtner, Valérie Vandermotten, Anthony Vella, Pelle Wadströmer, Fu Wenjun. Fino al 5 Ottobre 2018.

 

STUDIO DR – Arti visive Via Tolemaide 19A, Roma.

DESTINO INCERTO. Collettiva con opere di  Enzo Amendola, Marcello Brizzi, Raffaele De Pompeis, Gabriele Funaro, Valerio Giuffrè, Nathan Mac Ryde, Mario Martini, José P. Pelaez, Maria Luz Seghezzo. Fino al 4 Ottobre 2018.

 

STUDIO TIEPOLO 38 – Arti visive Via Giambattista Tiepolo 38, Roma.

TERRA INCOGNITA. Personale di Marina Buening. Fino al 27 Ottobre 2018.

 

T293 – Arti visive Via Ripense 6, Roma.

TUTTO E’ COMUNE. Personale Di  Claire Fontaine. Claire Fontaine si riallaccia alla tradizione del ready-made e propone un insieme di opere legate dalla preoccupazione di dar senso al nostro mondo frammentario, in cui la solitudine tecnologica domina sulla realtà materiale del contatto umano. Fino al 20 Ottobre 2018.

 

TERME DI DIOCLEZIANO – Arti visive Viale Enrico De Nicola 79, Roma.

JE SUIS L’AUTRE. GIACOMETTI, PICASSO E GLI ALTRI. IL PRIMITIVISMO NELLA SCULTURA DEL NOVECENTO. La mostra, allestita nelle Grandi Aule delle Terme di Diocleziano, presenta al pubblico ottanta opere, tra sculture di grandi maestri del Novecento e capolavori di arte etnica. Fino al 20 Gennaio 2019.

 

VILLA DI LIVIA – Arti visive Via della Villa di Livia 126, Roma.

PRIMA PORTA. “Prima Porta” é la reinterpretazione dell’artista Santiago Ydañez Ydañez degli affreschi che decoravano la Villa Di Livia , casa della moglie dell’Emperatore Augusto, conservati oggi al Museo Nazionale Roma Palazzo Massimo. La istallazione sarà presentata nello stesso parco archeologico dove sono stati trovati gli affreschi in torno al 1863. Un’idea nata durante la residenza dell’artista alla Academia de España en Roma nell’anno 2016/17. Sará presentata nello spazio originario archeologico che unisce elementi tipicamente romani, con note autobiografiche ed elementi ricorrenti nella sua pittura, una mescolanza di spiritualità ed estetica. Fino al 30 Ottobre 2018.

 

VISIONAREA ART SPACE – Arti visive Via della Conciliazione 4, Roma.

MAGNO SUBSIDIO. L’opera, creata appositamente per lo spazio Visionarea, fa parte dell’immenso progetto “Museo di Storia Innaturale” concepito da Dario Ghibaudo nel 1990 e sviluppato fino ad oggi; attraverso la realizzazione di un universo possibile, l’artista sviluppa un’ipotesi di vita che va oltre ciò che si è naturalmente verificato. Fino al 4 Novembre 2018.

 

WHITE NOISE GALLERY – Arti visive Via dei Marsi 20/22, Roma.

TAKING CARE OF THE GARDEN OF EDEN. Personale di Jesus Herrera Martinez. Fino al 3 Novembre 2018.

 

FUORI ROMA

 

AGRIGENTO / MONREALE (PARCO DELLA VALLE DEI TEMPLI / CATTEDRALE DI MONREALE) – Arti visive Città di Agrigento e Monreale.

ECSTASY & ORACLE. Una sorprendente selezione di lavori sia noti che inediti realizzati dall’artista visivo Jan Fabre, creatore teatrale e autore fiammingo, un percorso straordinario che si snoda tra siti archeologici, luoghi di culto, monumenti e biblioteche di queste due splendide città siciliane. La mostra è tra i Manifesta 12/CollateralEvents e si inserisce nel cartellone di eventi di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018, durante il quale, nel corso di tutto l’anno, si svolgerà un ricco programma che coinvolgerà non solo il capoluogo ma tutta l’isola. Esposti oltre cinquanta lavori realizzati da Jan Fabre tra il 1982 e il 2018: serie di disegni a matita e penna bic; sculture in diversi materiali, dalla cera al bronzo; film che documentano performance e mosaici realizzati con preziose ma solide e cangianti corazze di scarabei. L’artista presenta anche due opere inedite, pensate appositamente per questa occasione: “Schande übers Ganze Erdenreich!” e “Searching Oracle Stones“. L’esposizione si sviluppa in sinergia con luoghi di eccezionale valore storico e artistico: il Parco della Valle dei Templi e la città di Agrigento, Monreale e gli spazi del complesso monumentale della Cattedrale. Si instaura così una relazione tra l’arte greca dei templi, i mosaici bizantini e il personale vocabolario visuale di Fabre. Fino al 4 Novembre 2018.

 

BASE – Arti visive Via Bergognone 34, Milano.

UN GRANDE NUMERO. Una narrazione del 1968, tra Milano e il mondo, attraverso le forme di comunicazione utilizzate dai movimenti, in anni di intensa mobilitazione giovanile, per rappresentarsi, scuotere l’opinione pubblica e affermarsi nella scena mediatica: è questo il tema al centro della mostra. Il percorso espositivo si apre con una panoramica di straordinaria forza visiva sui principali snodi di un Movimento che nella sua portata ed estensione fu globale (San Francisco, New York, Parigi, Praga, Tokio eccetera), qui illustrata da documenti originali e in larga misura inediti. Si snoda successivamente attraverso segni e parole, che danno conto della varietà di temi e componenti di un Movimento estremamente vario e plurale (studenti, intellettuali, artisti, operai, impiegati ecc.), materiali provenienti dagli archivi della Fondazione ISEC e da quelli di altre istituzioni pubbliche e private e di collezionisti. Una sezione speciale della mostra presenta cinquanta scatti di un grande fotoreporter come Uliano Lucas. Sono inoltre presenti foto di altri autori rappresentativi dell’epoca – fra cui Walter Barbero, Norbert Chautard, Enrico Cattaneo, Cesare Colombo, Carlo Leidi, Silvestre Loconsolo, Alfonso Modonesi – rari scatti amatoriali e rappresentazioni dei media ufficiali. Questa preziosa raccolta di fonti è stata affidata alla creatività di giovani designer dell’Università Iuav di Venezia, guidati da Paola Fortuna, a cui è stato chiesto di realizzare un progetto grafico e un allestimento appositamente ideati per restituire al meglio la complessità, l’espressività, le contraddizioni e le tensioni di quel momento storico. L’idea nasce dall’intento di provare a rileggere quegli anni attraverso lo sguardo di giovani studenti, ventenni di oggi immersi in un universo visivo che trova nelle immagini, fisse e in movimento, più che nella parola, i propri codici espressivi. Una collaborazione importante anche per cercare di rintracciare gli insegnamenti che questi movimenti hanno prestato alle attività di comunicazione e al design contemporaneo. La scelta del titolo “Un grande numero” riprende il tema centrale della XIV Triennale del 1968, che proponeva una lettura critica dei temi della massificazione. Nonostante l’approccio attento ai problemi contemporanei, la mostra il 30 maggio, a poche ore dall’inaugurazione, fu occupata da studenti, operai, artisti e intellettuali di primo piano, come Ernesto Treccani, Arnaldo e Gio Pomodoro, Enzo Mari, Arturo Schwarz. La narrazione si snoda attraverso i giornali scolastici – come ad esempio La Zanzara del liceo Parini – i volantini e i fogli volanti – forme di comunicazione povera replicate grazie al ciclostile – i dazebao, i manifesti, le scritte murali, gli slogan, i cartelli – forme di comunicazione dirette, immediate, giocate sul tempo breve, fondamentali per organizzare le manifestazioni del Movimento – fino a modalità più strutturate come riviste e libri che diedero voce alla protesta di quel periodo. Si parte quindi dalla velocità ed essenzialità del segno per concentrarsi sui contenuti, e arrivare progressivamente a dare sempre più spazio all’immagine e ai colori, recependo stimoli e influenze dall’underground e dalla controcultura. Un 1968 di carta e di carte, accostato a filmati, registrazioni video e fotografie che intendono raccontare anche la realtà delle assemblee, specchio della dimensione parlata e corale di quegli anni. Obiettivo della mostra è quello di andare oltre il cumolo di pregiudizi positivi o negativi stratificati in questi cinquant’anni sul Movimento 68. Un racconto storico e non una tesi celebrativa o denigratoria, con l’intento di offrire nuovi spunti di riflessione e di lettura del 1968 a Milano a partire dall’inedito dialogo e dalla contaminazione dei diversi soggetti che hanno dato vita al progetto: la Fondazione ISEC, con il suo straordinario patrimonio storico; BASE Milano, progetto deputato alla riflessione interdisciplinare, allo scambio culturale e all’innovazione; l’Università Iuav di Venezia, con il corso di laurea in Disegno industriale e multimedia e il corso magistrale in Design del prodotto e della comunicazione visiva, forte dello sguardo dei suoi giovani studenti. Intorno alla mostra è stato organizzato un articolato palinsesto di attività laboratori e visite guidate rivolti alle scuole; un programma di formazione per docenti; seminari e scuole per ricercatori e storici; workshop creativi per illustratori, fotografi e professionisti incentrati sulla comunicazione visiva ispirata al 1968 e sul fotogiornalismo nei movimenti di protesta, insieme a una serie di incontri pubblici, tra i quali “Il ‘68 e la comunicazione: informazione, controinformazione e carta” a cura di Comieco. Fino al 22 Ottobre 2018.

 

CASA MANZONI – Arti visive Via Gerolamo Morone, 1 Milano.

CON SOR TE. Personale dello scultore Guido Lodigiani. Fino al 5 Novembre 2018.

 

CHIESA DI SAN FILIPPO – Arti visive Fermo.

IL QUATTROCENTO A FERMO. Tradizione e avanguardie da Nicola Di Ulisse a Carlo Crivelli. Fino al 7 Ottobre 2018.

 

CHIESA DI SANTA CATERINA – Arti visive Cannaregio 4924, Venezia.

STILL HOME STILL. Uno dei progetti di riqualificazione industriale più grandi del mondo: la ex Capital Steel di Pechino diventerà quartier generale degli sport invernali della Cina.” Per quasi un secolo Capital Iron and Steel Corporation (oggi Shougang Corporation) di Pechino è stata l’orgoglio industriale del paese e tra le acciaierie più importanti della Cina. Prima delle Olimpiadi Estive del 2008, per questioni di inquinamento Pechino trasferì l’industria al di fuori della città. Invece che demolire gli altiforni e le torri di raffreddamento, Pechino decise di mantenere le strutture come silenziosi memoriali. Oggi, con un nuovo importante appuntamento legato ai Giochi Olimpici (in questo caso le Olimpiadi Invernali di Pechino del 2022), gli urbanisti cinesi stanno lavorando per riportare in vita le rovine, generando nuovi contenuti e connotando questo sito di ulteriori significati. Il nuovo progetto conserverà il più possibile le architetture strutturalmente sicure, prevedendone il rinnovamento in tempi brevi. Come tributo per il centenario delle celebrazioni, la riqualifica sarà completata entro il 2019. Steel Home Still a Venezia metterà in mostra il passato e il presente dell’area industriale Shougang, documentando il processo di rinnovamento e trasformazione guidato da un’economia orientata alla creatività, al leisure e alla competitività globale. Curato dal capo architetto di CCTN, Bo Hongtao, e dal capo architetto di Pills, Wang Zigeng, la mostra include i progetti strutturati da professionisti provenienti da diversi settori, quali architettura, cinema e set cinematografici, graphic design, letteratura, documentaristica, fotografia e arte multimediale. Gli organizzatori della mostra sono Shougang Group, Beijing Shougang Construction Investment Co.Ltd e CCTN Design. Il concept della mostra segue la tradizione dei “cabinet delle curiosità” provenienti dal Rinascimento europeo. Attraverso una serie di installazioni che rivisitano lo spazio della chiesa, la mostra si presenta come un set teatrale immergente. I curatori hanno riprodotto una camera da letto (“bedroom”), un’area studio/classe (“study/classroom”), un sindacato (“trade union”), un salotto (“drawing room”), e altri spazi significativi. A progettare il concept e le installazioni l’architetto e curatore Wang Zigeng. La designer di Sleep No More, Zhao Nali e il suo team, hanno riprodotto diversi spazi tematici, combinando le creazioni artistiche con pezzi storici collezionati nella fabbrica Shougang. La sezione “drawing room” è dedicata alla No. 3 Blast Furnace, la più grande costruzione dell’area industriale di Capital Steel: qui sono in mostra una serie di disegni e modelli di ricerca del team CCTN guidato da Bo Hongtao (Capo Architetto del Progetto di Riqualifica di No. 3 Blast Furnace), assieme a disegni storici e strumenti provenienti dall’archivio. Sempre nella stessa stanza, troviamo il modello in larga scala di No. 3 Blast Furnace, prodotto dall’artista Chen Yijie, che simula e presenta una serie di esperienze spaziali estreme. Connessioni tra gli spazi, gli oggetti e i testi donano all’installazione un senso narrativo e una profondità di lettura. I testi della scrittrice Jiang Fangzhou andranno a costruire le esperienze del pubblico nello spazio, e, assieme alla mappa disegnata dalla graphic designer Liu Zhizhi, diventeranno strumenti per il visitatore per esplorare lo spazio e la mostra. Il dispositivo multimediale dell’artista Fei Jun trasformerà il racconto spaziale in un racconto multiplo, permettendo al visitatore di ottenere informazioni ed esperienze in uno spazio limitato. Fino al 31 Ottobre 2018.

 

FONDAZIONE SAMBUCA – PALAZZO SAMBUCA CAVALLERIZZA – Arti visive Via Alloro 36, Palermo.

TRACES OF SOUL. Personale di Fabio Modica. Fino al 4 Novembre 2018.

 

GALLERIA BEAUX ARTS – Arti visive Via Montanini 38, Siena.

I DIPINTI NASCOSTI DI AUBUSSON. Una mostra singolare dedicata a sei secoli di arte contemporanea. Per la prima volta nella città del Palio, sarà esposta una selezione di “Cartons de tapisserie d’Aubusson” proveniente dalla AlVy, la più importante collezione italiana. I Cartoni d’Aubusson sono preziosi manufatti in scala 1/1 realizzati a tempera oppure a olio; opere d’arte realizzate da artigiani specializzati, les peintres cartonniers e utilizzati dal tessitore come modello per l’arazzo nelle manifatture ad Aubusson, un piccolo paese della campagna francese. Sono passati sei secoli e la tradizione, tinta d’innovazione, ha mantenuto viva questo savoir-faire divenuto ai giorni nostri Patrimonio Immateriale Culturale dell’Umanità. Dietro un arazzo si nasconde sempre un disegno, la sua anima speculare, la partenza di un lungo viaggio che guiderà l’arazziere nella realizzazione dell’opera tessile. Per soddisfare una clientela esigente, i modelli seguivano i canoni di bellezza di ogni epoca: ad Aubusson si è sempre fatto arte contemporanea. Dalla fine dell’’800 all’inizio del ‘900 questi disegni creano veri e propri dipinti con un linguaggio artistico particolare, realizzati da pittori conosciuti e sconosciuti che hanno contribuito a fornire i temi d’ispirazione: mille fiori e verdure, scene pastorali e mitologiche, composizioni floreali e scene galanti. Queste opere rimaste a lungo nascoste hanno oggi una seconda vita, ritrovando il loro scopo originale: quello di impreziosire gli ambienti più diversi con un’unica bellezza. Fino al 6 Ottobre 2018.

 

GALLERIA COLLICALIGREGGI – Arti visive Via Indaco 23, Catania.

IL TEMPO E L’ACQUA. Personale di Andrea Santarlasci. Fino al 20 Ottobre 2018.

 

GALLERIA FUMAGALLI – Arti visive Via Bonaventura Cavalieri 6, Milano.

LIGHT WORKS, 1968 TO 2017. Personale di Keith Sonnier. Fino al 19 Dicembre 2018.

 

GALLERIA ANTONIA JANNONE – Arti visive Corso Garibaldi 125, Milano.

DEN-CITY – URBAN LANDSCAPE. Disegni di Sergei Tchoban. Fino al 16 Novembre 2018.

 

GALLERIA POGGIALI – Arti visive Via della Scala 35A | Via Benedetta 3R, Firenze.

MAKING TIME. Opere di Slater Bradley, Park Chan-Kyong, Grazia Toderi. Fino al 15 Dicembre 2018.

 

GALLERIA POGGIALI – Arti visive Foro Bonaparte 52, Milano.

SE QUESTO E’ UN SABATO. Personale di Manfredi Beninati. Fino al 14 Dicembre 2018.

 

GIO’ MARCONI – Arti visive Via Tadino 20, Milano.

PERIOD. Personale di Allison Katz negli spazi della galleria milanese. In occasione di questa mostra l’artista si è concentrata sulla ceramica e presenta un’ampia produzione dedicata interamente a piatti smaltati. La sperimentazione con questo materiale inizia per Allison Katz nel 2011 e si intensifica nell’estate 2017 durante una residenza alla Mahler-LeWitt Foundation a Spoleto. I suoi piatti hanno come soggetto quelli che sono i temi già sviluppati nei suoi dipinti e nei poster, con l’aggiunta però di variazioni ispirate dalla storia e dalle peculiarità tecniche insite nel materiale. Fino al 10 Novembre 2018.

 

MASCHIO ANGIOINO – BIBLIOTECA NAZIONALE DI STORIA PATRIA – Arti visive Via Vittorio Emanuele III 310, Napoli.

NIENT’ALTRO CHE STORIA. Personale di Francesco Vaccaro. Il titolo della mostra Nient’altro che storia rievoca il titolo di un libro di Giuseppe Galasso e queste parole, insieme a un bottone di una camicia dello storico napoletano, sono l’incipit e l’essenza dell’intero percorso espositivo. Il video Che tu sia per me il coltello indaga il fare della scrittura come strumento ed effetto di scarnificazione e smottamenti di terreni interiori. Opere di piccole dimensioni si susseguono nelle librerie della sala grande: titoli di romanzi minori del Novecento, stralci di diari, ritratti fotografici, frammenti di immagini e testi cuciono trame narrative impreviste in dialogo con i volumi della biblioteca. L’installazione Dalla finestra ti vedo è un omaggio ai protagonisti della letteratura italiana del Novecento. Chiude il percorso della mostra e ne scandisce il ritmo l’opera Non è dato sapere con le parole, realizzata con palette elettromeccaniche utilizzate nelle stazioni ferroviarie per indicare le destinazioni dei treni. Due fotografie documentano il restauro delle finestre della biblioteca, effettuato per garantire ai libri protezione dagli agenti atmosferici. L’intervento, voluto dall’artista, è stato realizzato grazie al sostegno di un imprenditore napoletano. Fino al 3 Novembre 2018.

 

PALAZZO BISACCIONI – Arti visive Piazza Colocci 4, Jesi (AN).

DENTRO IL CIELO COMPARE UN’ISOLA. LE ARTI POVERE IN ITALIA FRA DISEGNO E FOTOGRAFIA. Trentadue autori per raccontare da un particolare punto di vista, quello della grafica e della fotografia, un movimento artistico italiano che ha avuto, per fortuna critica e di mercato, un’eco internazionale negli ultimi 50 anni: l’Arte Povera. Era dai tempi del Futurismo che l’arte italiana non fuoriusciva dai confini nazionali provocando una risonanza culturale che investì tutti i paesi occidentali, così l’Arte Povera prima e la Transavanguardia poi, hanno segnato un profondo mutamento nel linguaggio artistico che influirà sullo sviluppo delle correnti artistiche a venire. Le opere in mostra, disegni e fotografie realizzati in poco più di un decennio, dal 1963 al 1980, rappresentano un atto di ribellione nei confronti di una società abbagliata dal boom economico e permeata dal consumismo. In mostra opere di: Vincenzo  Agnetti, Adriano Altamira, Enrico Baj, Alighiero Boetti, Sandro Chia, Francesco Clemente, Mario Cresci, Gino De Dominicis, Nicola De  Maria, Mario Giacomelli, Luigi Ghirri, Ugo La Pietra, Elio Mariani, Aldo Mondino, Luigi Ontani, Mimmo Paladino, Claudio Parmiggiani, Pino Pascali, Luca Maria Patella, Michele Perfetti, Robert Pettena, Lamberto Pignotti, Michelangelo Pistoletto, Concetto Pozzati, Emilio Prini, Francesco Radino,  Sandra Sandri, Mario Schifano, Gianni Emilio Simonetti, Franco Vaccari, Luigi Viola, Michele  Zaza. Fino al 4 Novembre 2018.

 

REGGIA – Arti visive Piazza della Repubblica 4, Venaria Reale(TO).

EASY RIDER. IL MITO DELLA MOTOCICLETTA COME ARTE. Una mostra-happening che racconta il magico mondo della motocicletta indagandone le varie componenti produttive e stilistiche, ma soprattutto i suoi significati antropologici di “fuga dal mondo”, di “libertà” e di “corsa verso l’ignoto”. Fino al 24 Febbraio 2019.

 

SPAZIO BIG SANTAMERTA – Arti visive Via Santa Marta 10, Milano.

LE PROMESSE MANTENUTE. Personale di Hans Paule. Fino al 18 Dicembre 2018.

 

SPAZIO LEONARDO – Arti visive Via della Liberazione 16A, Milano.

BLINDS AND OTHER CLOUDINGS. Personale di Irene Ferrara. Fino al 25 Gennaio 2019.

 

VILLA BRENTANO – Arti visive Via Magenta 25, Busto Garolfo (MI).

COINCIDENZE. I mali del nostro tempo sono causati soprattutto dall’uomo stesso. Alcune persone crescono rimanendo attaccate alla visione del mondo che gli è stata trasmessa, altre cercano di guardare il mondo negli occhi e confrontarsi con stili di vita e di pensiero diversi. L’esposizione a doppia visuale De Marchi-Magrin intende sviluppare punti di vista convergenti su tematiche più che mai attuali. “Coincidenzediventa così un focus che spazia su culture differenti guidandoci in un dialogo continuo, quasi un filo sottile che, se ricercato attentamente, indica una via. Per Alberto Magrin La ‘coincidenza’ determina lo stato d’essere dell’Uomo in equilibrio ed in armonia con l’universo. In questa esposizione essa diventa un incontro. Il caso diventa così la legge più pura che possa esistere in natura che va oltre la natura stessa, manifestando il collegamento inscindibile tra relativo ed assoluto nonchè la nascita di ogni forma di vita e d’amore. Punto di unione tra la realtà e l’immaginazione, tra il desiderio e il sogno, tra il corpo e lo spirito, tra la morte e la vita. L”importanza di questa Co-Incindenza, qui intesa come punto di incontro, per Magrin è la base di ogni legge scientifica, artistica, economica, politica e religiosa in quanto può determinare o meno l’esistenza e la sussistenza di un essere umano. La teoria di Magrin diventa così un legante universale che, dal suo particolare punto di vista, potrebbe migliorare la ricerca, la crescita e l’evoluzione dell’umanità. L’interculturalità è una sfida, un percorso educativo, un’esperienza che contribuisce alla crescita. Abbracciare l’interculturalità significa scegliere di arricchirsi culturalmente attraverso il confronto con ciò che è altro da sé. Il lavoro di Cristiana De Marchi ha interessi che spaziano tra letteratura, politica ed impegno sociale e che vengono riproposti in molte delle sue opere, siano esse oggetti ricamati, video o performance. Il lavoro dell’artista, italiana residente a Beirut e Dubai, esplora temi sociali e politici: memoria, identità, confini contestati e nazionalismi contemporanei. Tramite l’uso di tessuti, ricamo, video e performance, De Marchi istiga processi che attirano l’attenzione sugli strumenti del potere, esplorandone le strutture. Utilizzando il tessuto, come mezzo espressivo privilegiato, l’artista si concentra sul ruolo di concetti quali ‘Religione’ e ‘Nazione’ intesi come veicoli per riflessioni personali sui temi identitari. Queste due concezioni puramente convenzionali, racchiudono al loro interno le tematiche fondamentali (i nodi) indagate dall’uomo e dall’artista. Le riflessioni alle quali ci conducono le sue opere sono più che mai attuali e forniscono chiavi di lettura interessanti: un’Europa in bianco, senza distinzioni cromatiche, focalizza l’attenzione sulla questione dei confini geografici, frutto dell’arbitrarietà umana più che della realtà. O ancora, ci costringe a constatare lo stato di “cecità culturale”, di superficialità, che ci affligge nel momento in cui ci confrontiamo con tematiche fondamentali difficili da accettare o che semplicemente non comprendiamo. Nelle sue opere fondamentale è la PAROLA; non solo nella sua semplice valenza semantica ma come parte integrante dell’opera, elemento fisicamente presente e tangibile grazie all’uso del tessuto. Presenza materiale e nominale che diventa veicolo di messaggi, profezie ed epifanie per lo spettatore. L’invito è quello di non limitarsi ad osservare le opere, ma di interagire con le superfici per ricercarne i significati nascosti e quelli perfettamente visibili. Il dialogo che si crea immediatamente tra le opere dei due artisti aspira ad un’armonia universale che prende il via prima di tutto da un’armonia individuale. Una ricerca dentro di sè di quell’equilibrio interiore riflesso sul mondo esterno dalle opere che ognuno mette in atto. Il giorno di apertura è inoltre arricchito da una performance concepita dai due artisti come simbolo di dialogo tra diverse culture. Nella performance “Eterne sincronie” le simbologie sono diverse, dal Re pescatore al filo di Arianna, al tempo ritrovato, ai nodi come ‘legami’. Un contatto diretto verrà creato dal balcone di Villa Brentano al parco inglese che la circonda, un’immagine visibile del dialogo intimo di “Coincidenze” che cerca di propagarsi al mondo esterno. Fino al 21 Ottobre 2018.

 

VILLA LYSIS – Arti visive Via Lo Capo 12, Capri(NA).

LE ISOLE. Retrospettiva di Hans Paule. Gli anni più fecondi della produzione dell’artista austriaco: scorci di case, profili di scogli, templi, donne, autoritratti, e paesaggi, immagini di una realtà sospesa in un tempo lontano, quando Capri non era ancora il ritrovo mondano del jet-set internazionale. Fino al 31 Dicembre 2018.

Cristiano Felice

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