Roma s’infiamma di risate: è tornato Nerone

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Per cinque serate-anteprime, dal 23 al 27 luglio, allo Stadio Domiziano di Roma, il regista e autore Pier Francesco Pingitore ha messo in scena una nuova commedia ispirata all’imperatore Nerone. Titolo dello spettacolo, Nerone vs Petronio, la cena segreta di Satyricon, che vede protagonisti Federico Perrotta, Luca Biagini e Valentina Olla. Questa volta Nerone ha infiammato in senso metaforico la platea più che la città.

Protagonisti della pièce sono Federico Perrotta, nel ruolo di Nerone, Luca Biagini, nel personaggio di Petronio, Valentina Olla, nei panni di Poppea e Lorenzo Grilli che interpreta Sporo.

 

 

Lo spettacolo, ambientato nel primo secolo dopo Cristo, ci mostra l’eterno rapporto tra intellettuali e potere. Petronio, prima di venire costretto a tagliarsi le vene, perché l’imperatore aveva scoperto il suo coinvolgimento nella congiura di Pisone, fu il più ascoltato amico di Nerone, l’unico che avesse il coraggio di dirgli, prendendolo bonariamente in giro, che non era il grande cantante e musicista che pretendeva di essere.

 

Alla base del divertente spettacolo quasi si vuole tentare di “umanizzareNerone, per contrastare quell’immagine tradizionale negativa, oscura, tracciata da secoli dagli storici. Pingitore, che nel passato, esattamente nel 1977, dedicò un film proprio all’ultimo imperatore della dinastia giulio-claudia, Nerone, interpretato da Pippo Franco, ha studiato per anni la figura dell’imperatore e nello spettacolo fa capire al pubblico che poi in fondo non è stato quel mostro sanguinario di cui hanno parlato in particolare Svetonio e Tacito. Non incendiò Roma, come molti storici vogliono far credere, suonando la cetra mentre le fiamme distruggevamo la città.

Molte le cose positive che ha fatto: ha costruito numerose opere pubbliche, come la Domus Aurea, edificata dopo il grande incendio del 64 d.C. Il bello di questa nuova pièce di Pingitore è che il passato glorioso dei romani torna prepotentemente d’attualità: il rimando alle unioni civili, oggi tema discusso. Nerone, già sposato con Poppea, volle poi unirsi in matrimonio con il suo servo Sporo, dando vita al primo matrimonio omosessuale della storia, uno scandalo per quei tempi, oggi quasi una cosa normale, che non fa più notizia.

Ma anche Poppea da questo spettacolo ne esce diversa: non è più la donna stupida descritta dai libri di storia, ma sfoggia un’ironia unica. Non è vero che venne uccisa da Nerone, suo marito, probabilmente morì di parto. Invece è vera la notizia che l’imperatore fece eliminare la madre Agrippina che congiurava contro di lui per defenestrarlo.

Tra schiavi, danzatrici e brindisi vari, Nerone e Petronio, l’imperatore ed il suo geniale amico e consigliere, ricordano le tappe fondamentali della loro vita, in un racconto emozionante ed ironico. La platea del piccolo spazio ha seguito incantata lo spettacolo, impreziosito da canti (Vacanze romane, brano dei Matia Bazar e Sempre della non mai dimenticata Gabriella Ferri, alla fine della pièce) e balli, a rievocare le imprese, le burle, le dispute filosofiche, gli amori vissuti insieme in una Roma degli anni 60 d.C. e al termine applausi per tutti.

 

Credibili e bravissimi, ben compenetrati nei loro ruoli, Federico Perrotta un magistrale Nerone, Luca Biagini un ottimo Petronio, Valentina Olla una brava e sexy Poppea, che già avevamo avuto modo di apprezzare in altri lavori teatrali, Lorenzo Grilli nella parte di Sporo, che si produce anche in un divertente tip tap. Uno spettacolo che sicuramente merita di essere visto, che sicuramente sarà ripreso tra gli spettacoli nella prossima stagione del Salone Margherita di Roma.

Giancarlo Leone

 

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