Alex Britti ha festeggiato 40 anni di matrimonio con la sua chitarra

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Il cantautore romano, presso la Cavea Auditorium Parco della Musica di Roma, ha festeggiato giorni fa la sua lunga carriera, 40 anni di matrimonio con il blues e la chitarra, compagna di vita.

Lo scorso 13 luglio il cantautore romano Alex Britti, presso la Cavea Auditorium Parco della Musica di Roma, ha festeggiato la sua lunga carriera, 40 anni di matrimonio con il blues e la chitarra, compagna di vita. 40 anni di carriera, 40 anni dal giorno in cui imbracciò per la prima volta una chitarra. L’intero concerto è stato dedicato alla “chitarra” e la scaletta era composta da brani che hanno percorso la sua lunga carriera, dagli esordi scanzonati agli ultimi dischi più sofisticati e maturi. La chitarra, estensione naturale del suo corpo, compagna inseparabile di lunghi viaggi, il blues la sua musa ispiratrice e il jazz e il pop, che ben dosati si fondono alla perfezione.

Anche la scelta della band non è stata casuale: Alex ha voluto con sé due dei suoi musicisti storici con cui ha condiviso negli anni tantissimi concerti a cui ha affiancato due giovani emergenti: c’erano Giulio Rocca alla batteria, Matteo Carlini al basso, Stefano Sastro al piano e alle tastiere, Daniele Leucci alle percussioni, con le coriste Cassandra De Rosa e Debora Cesti. Un concerto che ha voluto mettere in risalto le qualità e la versatilità di ogni elemento della band e di Alex stesso.

Tecnica e affiatamento sommati a un raffinato gusto musicale hanno reso il concerto energico ed emozionante. Il suo viaggio musicale è una ricerca continua, sempre imbracciando una chitarra: a 40 anni dalla folgorazione per la musica continua a perdersi nelle note. Da quando era piccolo si è sempre immaginato musicista e non ha mai pensato di fare nessun altro mestiere: avrebbe potuto fare il macellaio come il padre o scegliere l’atletica dove era bravo, ma ha avuto sempre molto forte il richiamo per la musica.

Il suo concerto romano è stata una festa per il pubblico: è passato dal blues, il primo amore, al jazz passando poi per il pop: dagli anni del Big Mama alle hit popolari come Mi piaci, Solo una volta (o tutta la vita) o La vasca, classici che continuano a scatenare i cori dei suoi fan. Bella anche la canzone che oggi sente più sua, Oggi sono io, con la quale vinse Sanremo Giovani nel 1999, un blues, un bel testo che ha cantato in maniera particolare. E poi Milano, un pezzo ottimista: l’arrangiamento acustico gli ha regalato una seconda vita.

Tante le canzoni eseguite e sempre fragorosi applausi: Da In nome dell’amore a 7000 caffè, da Lo zingaro felice a Piove, e poi Immaturi, Prendere o lasciare, Jazz, Speciale, 3 Kitarre, Gelido (con cui ha aperto il concerto), Favole, e la cover de L’isola che non c’è di Edoardo Bennato.

 

Una grande festa e un grande concerto che ha lasciato tutti contenti, per niente delusi. L’unico neo: chiamato a gran voce più di una volta dal pubblico, Alex Britti non ha concesso bis. Ma, comunque, tutti soddisfatti ugualmente.

Giancarlo Leone

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