Una rondine che prende il volo contro i pregiudizi

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E’ stata presentato in “anteprima nazionale assoluta” lo scorso marzo al Teatro Argentina di Roma – all’interno della XII Rassegna Internazionale di Drammaturgia Contemporanea, In Altre Parole, curata da Pino Tierno e Simone Trecca – il rivoluzionario testo catalano La Rondine, scritto da Guillem Clua. Sul palco due magistrali attori, Lucia Sardo e Luigi Tabita. Lo spettacolo prodotto dal Teatro Stabile di Catania debutterà il 26 aprile a Catania, per poi andare in tournée nei maggiori teatri italiani nella stagione 2018/2019.

E’ la storia di un amore gay, raccontata senza ostentazione e né esasperazione. Il testo, molto forte e profondo, è tratto da un fatto realmente accaduto: l’attacco terroristico avvenuto nella notte tra l’11 ed il 12 giugno 2016 al Bar Pulse di Orlando, negli Stati Uniti. Nel locale, prettamente frequentato da omosessuali, sono morte 49 persone, tanti anche giovani ragazzi. L’attentatore Omar Mateen sarebbe stato ucciso alcune ore dopo dalle forze di polizia. La strage di Orlando rimane una delle peggiori sparatorie di massa nella recente storia degli Usa.

Si sarebbe trattato di un attentato ricollegabile all’omofobia interiorizzata dell’attentatore che aveva avuto relazioni omosessuali e frequentava saltuariamente il Bar Pulse. Sul palco, a raccontare questa storia, due magistrali attori: Lucia Sardo, indimenticabile interprete del film di Felicia Impastato, I cento passi, di Marco Tullio Giordana e Luigi Tabita, giovane attore di teatro e di fiction televisive.

La Rondine è un testo potente, forte, un vero pugno allo stomaco per lo spettatore, ma anche delicato, commovente, che mette in scena l’incontro-scontro tra una madre, insegnante di canto (la mamma di Dany), che ha perso il suo unico figlio in un attentato e il compagno del figlio che all’inizio con un sotterfugio – presentandosi come un allievo di canto – riuscirà ad entrare nella vita e nell’intimità della donna, ma poi confesserà la verità alla donna: era il fidanzato di Dany e quella notte in cui è morto gli aveva chiesto di sposarlo.

In poco più di un’ora, raccontata e recitata dai due, viene fuori tutta questa tragedia. Tragedia che ci riporta per certi aspetti ad altre stragi, a prescindere dall’omosessualità, come quella accaduta al Bataclan di Parigi, sul lungomare di Nizza, sulla Rambla di Barcellona. L’opera cerca di capire il perché di questo orrore e indaga sulla fragilità dei rapporti umani: la mamma di Dany non sapeva niente di lui e della sua vita e aveva sempre rifiutato l’idea che il figlio fosse gay. “Cos’è che ci rende umani?” “Cosa credi definisca realmente la nostra umanità?” si chiedono in scena i due protagonisti. Un dialogo che diventa un duello serrato tra il dolore di una madre e quello di un fidanzato.

I due contrappongono l’una all’altro il loro amore per il ragazzo scomparso. L’amore non è una gara e non ammette nessun tipo di contrapposizione. Così Marta, la madre, attraverso un doloroso e duro percorso di consapevolezza potrà ritrovare in quel giovane, Matteo, qualcuno che, soffrendo la stessa dolorosa perdita, sarà capace di confortare la sua solitudine, standole vicino, abbracciandola come suo figlio non può più fare.

La Rondine, uno spettacolo emozionante, commovente, necessario che invita a riflettere per tentare di comprendere l’assurdità dell’orrore, le conseguenze dell’odio e la fragilità dell’amore nei rapporti umani. Ben compenetrati i due attori, Lucia Sardo e Luigi Tabita che, con la loro magistrale interpretazione, hanno ricevuto dal pubblico fragorosi e ripetuti applausi alla fine della rappresentazione.

Giancarlo Leone

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