Le mummie a Rovigo

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Meryt e Baby escono dalla loro teca di cristallo

Dal 13 aprile al 1° luglio 2018 verrà allestita in Palazzo Roncale a Rovigo l’esposizione di due mummie attualmente conservate all’Accademia dei Concordi. Per scelta dell’Accademia e della Fondazione Cariparo, che si sono avvalse della collaborazione tecnica di Arcadia Arte e del patrocinio della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, il restauro sarà aperto al pubblico dove diverrà il fulcro attivo di un evento che presenterà ai visitatori l’intera Collezione Egizia rodigina.

Meryt e Baby escono dalla loro teca di cristallo

 

 

Le due mummie dal nomignolo di Meryt, la giovane donna, e Baby, il fanciullo, (figg.1-3) saranno oggetto di un una complessa indagine scientifica prima di essere esposte accanto a reperti della Collezione Valsè Pantellini, forte di più di 500 pezzi. E’ una sorpresa trovare a Rovigo nei grandi depositi dell’Accademia la collezione di reperti egizi numericamente più cospicua del Veneto.

 

 

Meryt e Baby escono dalla loro teca di cristallo

 

Primato da non sottovalutare tenendo conto che il Veneto diede i natali a personalità come Giovanni Battista Belzoni (1778-1823) primo vero e proprio pioniere dell’archeologia e Giovanni Miani (1810-1872), esploratore delle sorgenti del Nilo.

 

Le Mummie a Rovigo, reperti

 

Tra il 1878 e il 1879, l’arrivo a Rovigo di cinque capienti cassoni zeppi di reperti egizi, provenienti da Alessandria d’Egitto, risultò il frutto di una fortunata coincidenza, oltre che della volontà dei responsabili dell’Accademia di arricchire le collezioni della loro istituzione attraverso il lascito del concittadino Giuseppe Valsè Pantellini (1826 –1890). Alla donazione Valsè Pantellini, di cui Merit e Baby fanno parte, vanno poi ad aggiungersene altre di minore consistenza quali un numero imprecisato di reperti dal Basso Egitto da parte di Lodovico Bassani, sette frammenti di statuette donate dall’ingegner Eugenio Piva nel 1893 e sette reperti appartenuti alla famiglia Silvestri.

 

Le Mummie a Rovigo, reperti

Le due mummie in questione però, vennero conservate in una teca nella posizione che avevano al loro arrivo dall’Egitto: il bimbo era adagiato sulla donna come se ella volesse proteggerlo anche nell’aldilà. Sia l’una che l’altra saranno oggetto di una precisa campagna diagnostica attraverso il metodo del carbonio C14, la tomografia computerizzata (TAC) e la scansione con laser scanner 3D. Per gli interventi sulle due mummie sono stati mobilitati un team di specialisti coordinati dal prof. Emanuele Ciampini e della dott.ssa Paola Zanovello, che ha studiato e catalogato, negli anni passati, il fondo archeologico dell’Accademia dei Concordi di Rovigo.

 

 

Le Mummie a Rovigo, reperti

Partner del progetto sono l’Università degli Studi di Padova e l’Università Ca’ Foscari di Venezia, che assicurano il supporto scientifico nei vari settori di competenza. Infine sui tessuti delle bende andrà fatta una campagna diagnostica eseguita dal laboratorio di riferimento del Museo Egizio di Torino. A conclusione di questa complessa fase di ricerca, sarà intrapreso il restauro dei corpi a cura del medesimo ente torinese.

Vittoria Severini

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