Il ritorno di Billy Elliot nel tempio del musical

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E’ tornato “a casa”, nel tempio del musical, il Sistina, dove rimarrà fino al 22 aprile, Billy Elliot il Musical, lo spettacolo diretto e adattato in italiano da Massimo Romeo Piparo, prodotto da PeepArrow Entertainment e da Il Sistina. Ad interpretare Billy, Tancredi Di Marco.

Una continua lotta al pregiudizio ambientata in Inghilterra bigotta targata Margaret Thatcher: questa la storia di Billy Elliot il Musical, con testi e libretto di Lee Hall ispirato al film di Stephen Daldry e con le musiche di Elton John, adattato e diretto in italiano da Massimo Romeo Piparo, prodotto da PeepArrow Entertainment e da Il Sistina, tornato “a casa”, nel tempio del musical, il Sistina, dove rimane fino al 22 aprile.

 

Nonostante sia presentato come un musical fresco e divertente, come in realtà si palesa agli occhi del pubblico, Billy Elliot tratta argomenti e problematiche ben più profonde, rappresentando l’Inghilterra delle miniere che chiudono e delle rivolte dei lavoratori, arretrata e piena di preconcetti.

 

Billy, interpretato questa volta dal dodicenne Tancredi Di Marco, che ha lasciato senza fiato e galvanizzato il pubblico per il suo incredibile talento, vive con il padre ed il fratello, entrambi minatori, che lo vorrebbero pugile, e la nonna, donna stravagante e piena di energia.

 

Ancora in tenera età il ragazzo ha perso la mamma, morta prematuramente. Il destino porta il giovane Billy a trovarsi coinvolto, dopo la lezione di pugilato, in una lezione di danza durante la quale la maestra, Mrs Wilkinson, nota in lui un talento sviscerato per il ballo. Così il balletto si fa strada pian piano nei pensieri e nella vita di Billy che, appoggiato dall’amico “fru fru” Michael (ad interpretarlo il simpatico e bravissimo quindicenne Matteo Valentini), prende lezioni in segreto per preparare l’audizione per la Royal Ballet Academy di Londra, dove entrerà dopo svariate lotte e peripezie.

L’orgoglio e la ricerca della dignità da parte dei minatori, a questo punto passa in secondo piano quando spicca la figura di Michael, personaggio maggiormente apprezzato dal pubblico e caratterizzato da una coinvolgente simpatia e da uno spiccato talento artistico che spiega all’amico che gli stereotipi non hanno senso e che ogni essere umano può essere ciò che più desidera senza avere paura di essere giudicato o di deludere qualcuno, spronandolo a continuare il suo studio della danza. Attraverso le parole e le manifestazioni di quest’ultimo e al timore del padre di Billy che lui diventi un “fru fru”, perché ballerino, viene introdotto il tema dell’omosessualità vista attraverso gli occhi di un ragazzino che non sembra curarsi dei pregiudizi.

Con questa nuova edizione di Billy Elliot il Musical abbiamo ritrovato vecchie conoscenze, attori e protagonisti tutti credibili: Sabrina Marciano (Mrs Wilkinson); Luca Biagini nella parte del padre Jackie Elliot, prima severo e poi dalla parte del figlio; Cristina Noci, bravissima ed esuberante, nel ruolo della nonna, che anche in questa edizione non ha perso il suo smalto, tanto da essere applaudita a scena aperta ai suoi balli e alle sue battute; Donato Altomare che interpreta Tony, il fratello maggiore di Billy. Un’orchestra dal vivo ed un cast di trenta performer coreografati da Roberto Croce fanno il resto.

Tra risate, lacrime ed emozioni, lo spettacolo scorre davanti agli occhi del pubblico, stregato dall’energia di un cast di giovani e giovanissimi talentuosi, da coreografie coinvolgenti e da scenografie ben sfruttate ai fini della narrazione. Da vedere.

Giancarlo Leone

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