Dopo due anni di tournée nelle principali città d’Italia, è ritornato a Roma, fino al 15 aprile al Teatro Dell’Angelo, e poi ancora in tournée fino al 28 aprile, lo spettacolo Il Bacio, ispirato fedelmente all’omonima opera di Ger Thijs, che vede in scena Barbara De Rossi e Francesco Branchetti, che ne ha curato anche la regia e l’adattamento.

La pièce vede un uomo ed una donna senza nome che s’incontrano in un bosco, su una panchina: due persone e due anime, un po’ solitarie. Lei, signora, per quel giorno, non ha preso l’auto perché si vuole godere il bosco e passeggiare: un po’ preoccupata deve andare in ospedale dove deve ritirare i risultati di radiografie fatte che potrebbero confermare un cancro al seno. Non teme la morte, tutt’altro: ha paura di dover sopravvivere con quel timore che si può presentare in ogni momento della sua vita futura. E’ sposata, ma con il marito non ha molto dialogo e sua figlia è sempre assente. Ha venduto dopo anni la sua farmacia e ora, in pensione, si gode la vita.

 

Lui, signore, è un attore comico mancato, sognava il successo, ma in realtà questo non è arrivato, anzi solo grandi delusioni. Così i due protagonisti decidono di fare insieme il percorso nel bosco, per conoscersi meglio, farsi compagnia e sfogarsi, per sentirsi meno soli, seppur ambedue sposati. Continuano a camminare seguendo la direzione dei cartelli, prendendo anche delle scorciatoie fino ad arrivare ad un punto dove si può godere il panorama dall’alto: tutto questo in una bella ed intensa giornata.

Il Bacio, un testo straordinariamente e profondamente intriso di umanità, dove tutto è raccontato con leggerezza e grazia che accompagna l’indagine psicologica dei due personaggi, per lo spettatore rappresenta un viaggio nella loro anima, nei loro sogni e desideri, nei loro problemi. Due infelicità diverse da scoprire in questo percorso, percorso di vita. I due raccontano la loro vita, magari condita di qualche bugia, si rammaricano di un passato che poteva essere più felice, ma spronano loro stessi ma anche la platea a guardare a un futuro più roseo.

 

I due parlano, scherzano, sono stati meno diffidenti, si avvicinano, si allontanano, fino ad arrivare a darsi un tenero e passionale bacio: sul significato del bacio, titolo anche dello spettacolo, si lascia l’interpretazione allo spettatore a fine rappresentazione. L’incontro tra i due potrebbe essere terapeutico: questo è il fulcro del testo dell’autore Thijs: dall’incontro-scontro di due solitudini può venir fuori l’essere consapevoli di questa solitudine, e due solitudini possono arrivare alla felicità.

Ambedue gli attori sono bravissimi a compenetrarsi nei loro ruoli: Barbara De Rossi, anche se appare poco disinvolta, sciolta, recita, però, con uno sguardo evocativo e profondo, facendo conoscere al pubblico una donna fragile dalle tante sfaccettature. A lei si contrappone Francesco Branchetti, un infelice, un po’ sciatto nel vestire, un misto tra un clochard e un comico, regalando alla platea un personaggio un po’ sulle righe, folle, ma anche dinamico e riflessivo.

La scena è sobria, essenziale, con un fondale fatto di pannelli grafici ed indicazioni per i sentieri per riprodurre il bosco, anche se i cambi scena sono poco dinamici per l’intero spettacolo. Adeguate, invece, ed emozionanti le musiche di Pino Cangialosi, che accompagnano l’intera pièce.

 

 

Consigliamo di vedere Il Bacio, in queste ultime repliche romane e poi in Calabria e in chiusura, data finale ad Aprilia il 28 aprile, vicino Roma: è uno spettacolo di qualità, struggente, ma anche tenero e divertente. Ciò sta a dimostrare che due personalità differenti, se vogliono, possono trovarsi bene insieme e appoggiarsi l’uno all’altra.

Giancarlo Leone

Nessun commento