Sanremo 2018: con Fiorello Mattatore è iniziato il Festival

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Finalmente, dopo tanta attesa, conferma degli ospiti, super ospiti, ieri sera è iniziata la 68° edizione del Festival di Sanremo. Ed è subito Fiorello. È stato un bel cominciare per il Festival targato Claudio Baglioni che non si è negato nulla. Rosario Fiorello si è impadronito del teatro, ha scherzato, ha fatto battute politiche, ha cantato poi con Baglioni ed ha anche affrontato un incursore sul palco proprio ad inizio del Festival.

Scorrevole, veloce, con sorprese. Sono questi gli ingredienti che non dovrebbero mai mancare a nessuna serata del Festival di Sanremo. E ieri sera, proprio all’inizio della 68ma edizione, sul palco dell’Ariston subito la sorpresa c’è stata con l’irruzione sul palco di un uomo che poco prima di essere portato via è riuscito a dire che da due mesi vuole parlare con il procuratore della Repubblica.

Bravo, spiritoso, simpatico, a briglie sciolte, Fiorello è stato il gran mattatore della prima serata: ha preso in giro il candidato premier del Movimento 5 Stelle, Di Maio, “Il toy boy di Orietta Berti”, il presidente turco Erdogan, “Sarà l’ospite della terza serata perché ha saputo che ci sono 1300 giornalisti liberi in sala stampa”.

 

Claudio Baglioni con il suo Festival non ha sfigurato affatto. In smoking nero, visibilmente emozionato, un po’ teso all’inizio poi si è sciolto con gli sketch con Favino e Fiorello. Poi, ecco la presentazione dei due altri conduttori, Pierfrancesco Favino e Michelle Hunziker, elegantissima in un lungo vestito nero e con in mano un narciso bianco, richiamo alla campagna “Io sono qui”, contro la violenza sulle donne. È stata lei in gran parte a prendersi la scena come presentatrice di questo Festival, ha fatto meglio di Favino a volte molto impacciato.

E’ stato un Festival che, almeno per la prima serata, è scivolato meglio con le parole che con la musica, visto che dopo due ore era state eseguite solo otto canzoni in gara su venti. Avanti con altre gag di Fiorello, come dicevamo vero mattatore della serata, con un duetto tra lui e Baglioni sulle note di “E tu”, con una telefonata in diretta di Laura Pausini bloccata da una laringite acuta. Un altro ospite ieri sera era molto atteso, Gianni Morandi. Appena arrivato ha omaggiato Luis Bacalov con un bellissimo duetto con Baglioni e poi con Tommaso Paradiso dei Thegiornalisti. Molto tardi sono arrivati sul palco i protagonisti dell’ultimo film di Gabriele Muccino, A casa tutti bene.

E veniamo ora alla parte canora del Festival, vero motore di questa kermesse ormai da 68 anni. Ieri sera si sono esibiti tutti e venti i concorrenti big in gara. Brava Annalisa con Il mondo prima di te, una ballata che rimane in testa grazie ad un ritornello forte. Bravo Ron, che ci ha fatto commuovere, portando al Festival un inedito scritto da Lucio Dalla, Almeno pensami.

Bella anche la canzone di Ornella Vanoni, divisa con Bungaro e Pacifico, Imparare ad amarsi. Convincente Luca Barbarossa con l’unico brano in lingua romana, Passame er sale. Ottima la performance di Max Gazzè, sempre diverso dagli altri con una canzone leggera ma solo apparentemente, La leggenda di Cristalda e Pizzomunno.

Molto originale il gruppo de Lo Stato Sociale, giovane band bolognese con in gara un brano pop elettronico, Una vita in vacanza, un’esibizione che ha visto anche in scena due ballerini ben assortiti: lui giovane, lei invece è Sara Patricia Jones, 83 anni, diventata famosa con Britain’s Got Talent. Deludente il brano di Elio & Le Storie Tese, forse il loro brano d’addio con Arrivedorci, vista l’imminente separazione: arrivati sul palco vestiti con palandrane e caftani multicolori, hanno cantato un brano pop ma che non è piaciuto. Bravi i Decibel con Enrico Ruggeri, con un brano che fa pensare a David Bowie, nelle armonie e nel titolo, Lettera dal Duca.

Sottotono la proposta di Roby Facchinetti e Riccardo Fogli, Il segreto del tempo. Tipicamente sanremesi i brani di Giovanni Caccamo, Eterno, Nina Zilli, Senza appartenere. Bello e d’attualità il brano cantato dalla coppia Ermal Meta e Fabrizio Moro, Non mi avete fatto niente, duo anomalo che funziona con energia, così come funziona la ballad in stile jazzistico di Mario Biondi, Rivederti.

 

Appuntamento a stasera, con la seconda serata del Festival, dove riascolteremo solo dieci dei venti big e le prime quattro Nuove Proposte.

Giancarlo Leone             

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