Arte in galleria dal 26/02/2018 al 4/03/2018

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Selezione accurata delle esposizioni nelle pinacoteche, nei musei, nelle gallerie d’Arte di Roma a cura di Cristiano Felice dal 26/02/2018 al 4/03/2018.

28 PIAZZA DI PIETRA – FINE ART GALLERY – Arti visive Piazza di Pietra 28, Roma.

VISIONE. Personale di Zeitwille. Circa una ventina i lavori in mostra realizzati con diverse tecniche e in vari formati su tela e cartoncino e una serie di stampe in edizione limitata. A caratterizzare il lavoro di Zeitwille la ripetitività/serialità dei soggetti rappresentati secondo una scelta artistica consapevole e motivata. Fino al 4 Aprile 2018.

ACCADEMIA DI FRANCIA – VILLA MEDICI – Arti visive Viale della Trinità dei Monti 1, Roma.

LE NUMEROSE IRREGOLARITA’. Personali di Tatiana Trouvé e Katharina Grosse. Partendo da posizioni e stili apparentemente distanti, anche Katharina Grosse e Tatiana Trouvé hanno creato, per quest’occasione, un dialogo inedito e inaspettato. Con i loro rispettivi progetti, diversi eppure complici e complementari, le due artiste, nate entrambe negli anni Sessanta, hanno ribaltato i confini delle superfici di Villa Medici. Se Katharina Grosse elegge la pittura, intesa come membrana, a suo principale mezzo espressivo, Tatiana Trouvé indaga le infinite variabili e possibilità del disegno: la potenza imprevedibile del colore s’intreccia con la seduzione di un oggetto scultoreo ricontestualizzato. “In entrambe — scrive Chiara Parisi — emerge una radicalità condivisa, fondata sull’idea di rovesciamento. Nel caso di Katharina Grosse, lo spazio in ogni sua manifestazione è esaltato dalla pittura. Non è più la tela a ospitare un paesaggio, ma è il paesaggio a farsi superficie pittorica. Con un orientamento analogo, Tatiana Trouvé architetta assemblaggi e accostamenti imprevedibili. Così nascono opere che, sebbene partano da elementi concreti, ci fanno perdere la familiarità che abbiamo con determinati oggetti.” Il percorso espositivo si apre con le sculture di Tatiana Trouvé Notes on sculptures, September 15th, “Jill” 2016 e “Peter” 2016 in dialogo con la seta dipinta Ohne Titel (2013/2018) di Katharina Grosse. Da un lato, gli appunti tridimensionali — sculture e frammenti di altrettante installazioni — che Tatiana Trouvé definisce “annotazioni sculturali”, dall’altro, la manifestazione tangibile da parte di Katharina Grosse di un insaziabile appetito per lo spazio plasmato dalla pittura, congiunto alla sua grande capacità di moltiplicare gli spazi architettonici. Uniti e sovrapposti, questi quattro lavori rappresentano il paradigma di un corpo a corpo, di un confronto sorprendente e originale da cui emergono condivise irregolarità. La grande galleria dei cavalli ospita Ingres wood (2018) di Katharina Grosse. Trovandosi impossibilitata a intervenire direttamente sulle superfici di Villa Medici, l’artista ha utilizzato alcuni tronchi abbattuti, trovati nel giardino mediceo, di uno dei grandi pini che Ingres fece piantare nel parco di Villa Medici negli anni della sua direzione all’inizio del 1800. Attraverso le sue inconfondibili invenzioni di colore, Katharina Grosse dà nuova vita alla storia dell’albero che sparisce sotto la sua azione. Ne riconfigura anche il contesto, portando una porzione di giardino all’interno della Villa con la temporanea dislocazione dell’elemento naturale. La scalinata sotto il soffitto a cupola diventa così la nuova dimora di quest’albero secolare, i cui rami s’inclinano su un ampio drappeggio, ricoprendo i gradini. La sensazione è quella di trovarsi in un sensuale corpo a corpo tra le linee dell’albero e le diverse combinazioni di pittura che l’artista ha creato per giorni e giorni. Subito dopo, s’incontrano le opere Wander Lines (2016) e Les Indéfinis (2017) di Tatiana Trouvé. Nel primo caso si tratta di una scultura le cui aste metalliche riprendono le tracce di un percorso di erranza nello spazio. Les Indéfinis riunisce opere dell’artista che rimangono a una soglia. Esistono, ma non trovano posto nell’economia generale di un’opera: non sono né i rifiuti né gli scarti di una produzione. Semplicemente, non riescono a connettersi con gli altri e rimangono ai margini, isolati, fino a quando non creano un tutt’uno. La mostra si conclude nello spazio dell’antica Cisterna romana di Villa Medici con le opere di Tatiana Trouvé realizzate nel 2017. Installazioni che, nei casi di Somewhere In The Solar System, The Great Atlas of Disorientation e Evaporating Crater, evocano forme di capanne e incorporano mappe di migrazioni antiche e odierne. From 2002 to 2016 è invece un’opera composta da un assemblaggio di saponi in bronzo, ognuno dei quali è collegato a una mostra, associata al lavoro di diverse persone nello studio dell’artista: quando il lavoro è finito ed è pronto a partire per il suo luogo di esposizione, la forma del sapone è modellata. Questa piccola scultura è in qualche modo il risultato di un lavoro condiviso da molte mani. Fino al 29 Aprile 2018.

ACCADEMIA TEDESCA – VILLA MASSIMO Arti visive – Largo di Villa Massimo 1-2, Roma.

SOLTANTO 4 AL MASSIMO. Thomas Baldischwyler e Nico Vascellari faranno un arrangiamento live dell’album in vinile Fiori Chiari, Fiori Oscuri del 1978 di Alvin Curran. Mentre Alvin Curran stesso accompagnerà improvvisando il set della ambient-dj amburghese Nina. Trasmissione live del concerto al Pudel Club di Amburgo. Fino al 28 Febbraio 2018.

 

ACCADEMIA DI UNGHERIA IN ROMA Arti visive – Via Giulia 1, Roma.

UNA, NESSUNA E CENTOMILA. Vengono presentati i lavori di tre artiste: la serba Milica Cirovic, l’italiana Lucia Crisci e l’ungherese Kriszta Nagy x-T. La mostra propone tre differenti declinazioni del concetto d’identità, tema su cui concentrano da sempre l’attenzione le tre artiste, accomunate dall’utilizzo del proprio corpo e del mezzo fotografico nelle rispettive espressioni artistiche. Fino all’11 Marzo 2018.

ALBUMARTE – Arti visive Via Flaminia 122, Roma.

PARADISO. Collettiva con opere di Marlon de Azambuja (Brasile), Elena Mazzi (Italia), Estefanía Peñafiel Loaiza (Ecuador), Juan Esteban Sandoval (Colombia), Óscar Santillán (Ecuador). Dalla cantica del Paradiso nella Divina Commedia di Dante, fino al Paradiso sensuale di José Lezama Lima, passando per il Paradiso perduto di John Milton, la mostra ha dei riferimenti letterari e una valenza contemporanea che mette in discussione i concetti di luogo ideale, punto di osservazione privilegiato, disincanto e utopia. L’America Latina, considerata fin dai tempi della colonizzazione un territorio vergine dove tutto può succedere, è diventato ai nostri giorni spazio sperimentale di democrazia partecipata e progresso della società, è stata concepita come un paradiso. In questo stesso continente pieno di aspettative e contraddizioni, si produce una parte importante del pensiero critico del nostro tempo e del fermento artistico internazionale. In un contesto di ideologie che stanno scomparendo, relazioni complesse tra esseri umani e Natura ed esclusioni di ogni tipo ci sono, come afferma la sociologa economista statunitense Saskia Sassen, ‘spazi di tensione’, interpretati in PARADISO dalle opere dei cinque artisti che presentano una mostra composta da vari linguaggi, legati tra loro dall’insofferenza etico-politica per l’uso arbitrario dell’ambiente e dello sfruttamento incongruo delle risorse umane, rappresentata attraverso un linguaggio molto poetico. In mostra vengono presentate opere video, installazioni, lavori a tecnica mista o realizzate con reperti naturali. Tutti gli interventi ci fanno riflettere su dove stiamo andando e come stiamo compiendo il viaggio, dopo la globalizzazione dell’economia e l’alterazione del tessuto sociale economico, sociologico e politico delle nazioni e delle città. I quattro artisti latinoamericani in mostra hanno tutti una vasta esperienza internazionale e collaborazioni con importanti musei come il Jeu de Paume di Parigi o il MUAC di Città del Messico, e sono presenti in collezioni prestigiose come il Centro Atlántico de Arte Moderno (CAAM), Las Palmas di Gran Canaria o la Fundación Helga de Alvear, mentre l’esordiente Elena Mazzi – che sta arricchendo il suo curriculum di valenti premi e residenze – nel 2016/17 è stata artista tutor presso la fondazione Spinola Banna di Torino. Fino al 21 Aprile 2018.

AMERICAN ACADEMY IN ROME – Arti visive Via Angelo Masina 5, Roma.

THE TESSERACT. CINQUE MOSTRE 2018. Collettiva con opere di Josè Angelino, Sanford Biggers (in collaborazione con Michelle L. Berenfeld), Jennifer Birkeland, Jonathan Scelsa, Ulises Carrion, Brandon Clifford, Federico Gardella, CEMEX Global R&D, Simone Conforti, Sean Gullette, Leslie Cozzi, Abigail DeVille, Alessandro Di Pietro, Rochelle Feinstein, Allen Frame, Ishion Hutchinson, Aroussiak Gabrielian, Alison Hirsch con Grant Calderwood (in collaborazione con the Rome Sustainable Food Project e Irene Tortora), Beverly McIver, Gaetano Castelli, Matteo Nasini Marco Palmieri, Tricia Treacy con la partecipazione di: Chiara Barzini, Rossella Biscotti, Alessandro Cicoria, Elizabeth Rae Cowan, Ashley Fure, Allen Frame, Aroussiak Gabrielian, Valeria Giampietro, T. Geronimo Johnson, Antonella Lattanzi, Johanna Lobdell, Kevin Moch, Matteo Nucci, Arnisa Zeqo, Arnisa Zeqo in collaborazione con: Tiziana Del Grosso, Suzanne Farrin, Tricia Treacy, Joseph Williams. Fino al 25 Marzo 2018.

ASSOCIAZIONE CULTURALE ATELIER – Arti visive Via Panisperna 236, Roma.

UNA GEOGRAFIA PERSONALE DELL’ARTE: COLLEZIONE DELLE STAMPE DI ZORAN BOZOVIC. Bozovic ha ideato e realizzato una particolare raccolta di cartelle contenenti stampe di artisti, spesso non correlati fra loro, da Sol LeWitt ed Erró a Peter Klasen e Jean Charles Blais. Si tratta di una geografia personale dell’arte che costituisce un piccolo museo portatile. Fino al 24 Marzo 2018.

CASA DELLA MEMORIA E DELLA STORIA – Arti visive Via di San Francesco di Sales 5, Roma.

LA NOTTE E’ SCURA. Personale di Georges de Canino. Le opere sono una silloge di circa quaranta lavori su carta di grande formato realizzati con interventi pittorici su basi cartacee assemblate attraverso collage di fotografie e documenti di riviste originali di propaganda fascista. Fino al 28 Febbraio 2018.

CASA DI GOETHE – Arti visive Via del Corso 18, Roma.

CANTI DI COLORE. Personale retrospettiva di Hans Werner Henze. Fino al 20 Maggio 2018.

COMPLESSO MONUMENTALE DI SAN GIOVANNI IN LATERANO – Arti visive Piazza di San Giovanni in Laterano 74, Roma.

KLIMT EXPERIENCE. “Klimt Experience è una rappresentazione multimediale dedicata alla vita e alle opere del Padre fondatore della Secessione che, assieme ad altri artisti, coltivò il mito dell’opera d’arte totale, della democratizzazione del bello e della creatività. Opere come il Bacio, l’Albero della vita, oppure Giuditta, sono entrate a far parte della cultura popolare. Eppure Klimt resta un artista da scoprire e soprattutto da raccontare. Questo è l’obiettivo del percorso esperienziale; entusiasmare, affascinare, meravigliare il pubblico di giovani e adulti invitandoli ad approfondire la conoscenza dell’uomo e dell’artista, la comprensione delle sue opere, la lettura stilistica attraverso la messa in scena spettacolare dei dettagli e della tecnica pittorica. Klimt è sicuramente al pari di Picasso l’artista necessario per meglio capire il passaggio dall’arte e dalla società ottocentesca a quella novecentesca. Com’è stato scritto: “La pittura di Klimt, come tutta la grande arte, può essere considerata, al di là delle circostanze del tempo, sub specie aeternitatis”. Artista universale ha dato immagine alla cultura del proprio tempo, ai nuovi gusti e stili di vita, nei suoi magnifici ritratti ha saputo cogliere nel profondo i turbamenti della psicologia umana oltre la superficie patinata investigando temi fondamentali quali la vita e la morte, la nascita e il dolore, l’amore, il rapporto tra uomo e donna, quello tra le generazioni. Klimt Experience, grazie all’emozionante colonna sonora, alla straordinaria qualità delle immagini selezionate dallo storico dell’arte Sergio Risaliti e dal regista Stefano Fomasi, al contributo didattico dell’area introduttiva alla mostra arricchita dall’esperienza integrata di realtà virtuale con gli Oculus VR e dall’esposizione degli abiti con le textures disegnate dall’artista viennese, propone al visitatore un’immersione totale, senza soluzione di continuità, in un mondo simbolico, enigmatico e sensuale, dove si realizza il trionfo di un’arte senza confini. Fino al 10 Giugno 2018.

 

COMPLESSO DEL VITTORIANO – Arti visive Via di San Pietro in Carcere, Roma.

MONET. In mostra circa 60 opere, le più care all’artista e che lo stesso conservava nella sua ultima, amatissima dimora di Giverny: prestiti eccezionali tutti provenienti dal Musée Marmottan di Parigi che nel 2014 ha festeggiato gli 80 anni di vita e che raccoglie il nucleo più importante e numeroso le opere grandissimo artista francese, grazie alle donazioni dei collezionisti l’epoca e figlio Michel. Fino al 6 Giugno 2018.

DOROTHY CIRCUS GALLERY – Arti visive Via dei Pettinari 76, Roma.

THE BALLROOMS OF MARS. Personale di Camille Rose Garcia. Fino al 7 Aprile 2018.

FUTURISM&CO ART GALLERY – Arti visive Via Mario De’ Fiori 68, Roma.

IL CORPO CON LE ALI. Eadweard Muybridge, Dirk Baumanns e il disegno futurista. Fino al 30 Aprile 2018.

GAGOSIAN GALLERY – Arti visive Via Francesco Crispi 16, Roma.

BANGKOK. Personale di Andreas Gursky. Fino al 3 Marzo 2018.

GALLERIA NAZIONALE DI ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA – Arti visive Via delle Belle Arti 131, Roma.

BEAT GENERATION. GINSBERG, CORSO, FERLINGHETTI. VIAGGIO IN ITALIA. Saranno esposte circa 200 fotografie in bianco e nero realizzate dallo stesso curatore, tutte inedite e tutte acquisite dalla Galleria Nazionale, nell’ambito di una nuova politica istituzionale, che dedica alle fonti una serie di iniziative, che traggono origine dagli archivi documentari e fotografici recentemente acquisiti o conservati nella Galleria. Fino al 2 Aprile 2018.

THE GALLERY APART – Arti visive Via Francesco Negri 43, Roma.

ALL INCLUSIVE VIAGGIO. Personale di Bertille Bak. Fino al 6 Aprile 2018.

GOETHE INSTITUT ROM – Arti visive Via Savoia 15, Roma.

DELL’ABITARE INCERTO. Collettiva con le opere di Ulf Aminde, Andreas Lutz, Vittorio Messina. Fino al 29 Aprile 2018.

ISTITUTO CENTRALE PER LA GRAFICA – PALAZZO POLI – Arti visive Via Poli 54, Roma.

MAGMA. IL CORPO E LA PAROLA NELL’ARTE DELLE DONNE TRA L’ITALIA E LA LITUANIA DAL 1965 AD OGGI. Il progetto MAGMA, il cui titolo riprende quello di una delle prime rassegne al femminile curata da Romana Loda nel 1977, intende approfondire la nascita e l’origine dell’arte femminista e del femminismo in Italia, mettendole a confronto con le origini e le diverse condizioni del femminismo Lituano, nato in anni molto più recenti, così da aprire nuove e più documentate prospettive di studio che approfondiscano una delle pagine più originali e controverse della nostra storia recente. Fino al 2 Aprile 2018.

ISTITUTO CERVANTES A ROMA – Arti visive Piazza Navona 91, Roma.

VAGABONDAGGIO E FOTOGRAFIA. Jesse A. Fernández praticò quello che abbiamo definito un «vagabondaggio ispanico» soggiornando in una serie di paesi americani ed europei, dalla sua natia Cuba alla sua Spagna d’origine, passando per Messico, Colombia, Guatemala, Francia, Italia o Stati Uniti, dimostrando in tutti un profondo interesse per la realtà e per i personaggi del mondo culturale della città in cui si trovava. Tale combinazione di mondi e tale panoramica degli elementi culturali comuni è ciò che mette in evidenza il suo lavoro e ciò che si è voluto mettere in risalto nella presente mostra dedicata all’itinerario personale e fotografico attraverso il Nuovo e il Vecchio Mondo, in cui l’elemento ispanico serve da connessione. Fino al 3 Marzo 2018.

ISTITUTO GIAPPONESE DI CULTURA A ROMA – Arti visive Viale Antonio Gramsci 74, Roma.

FUORI TUTTO. La mostra delle mostre: l’Istituto Giapponese ne possiede varie disponibili al prestito, oltre a oggetti e corredi importanti che attendono nel silenzio dei depositi il momento di rivelarsi. FUORI TUTTO dà luce a opere che diacronicamente raccontano i trend dello scambio culturale e istituzionale italo-giapponese degli ultimi 50 anni. Calligrafia, buddhismo, giardini, festival, patrimoni UNESCO, aquiloni e trottole, le lampade originali di Isamu Noguchi e le foto della leggendaria missione Iwakura: ghiotta occasione per riflettere su temi di inossidabile fascino. Per tacere del rarissimo Hyakumantō. Fino al 24 Marzo 2018.

ISTITUTO ITALO LATINOAMERICANO A ROMA – Arti visive Via G. Paisiello 24, Roma.

GLI OCCHI SULLA CITTA’. Personale di Ruben Abel Bianchi. Fino al 1 Marzo 2018.

ISTITUTO POLACCO DI CULTURA A ROMA – Informativa Via Vittoria Colonna 1, Roma.

BENEDETTO POLACCO ALLA CORTE DEL KHAN. lla mostra “Prima di Marco Polo: la missione di Benedetto Polacco e Giovanni da Pian del Carpine alla corte del Khan dei Mongoli, 1245-1247”, narra la storia dell’incredibile viaggio. Fino al 10 Marzo 2018.

MAC MAJA ARTE CONTEMPORANEA – Arti visive Via di Monserrato 30, Roma.

DEI COLORI/GIORNI. Personale di JMargareth Dorigatti. In mostra una serie pittorica dedicata ai pianeti e alle loro infinite corrispondenze con le divinità, i giorni della settimana, i colori e i metalli: Luna/Argento/lunedì, Marte/Ferro/martedì, Mercurio/mercoledì, Giove/Zinco/giovedì, Venere/Rame/venerdì, Saturno/Piombo/sabato, Sole/Oro/domenica. Fino al 10 Marzo 2018.

MAXXI –MUSEO DELLE ARTI DEL XXI SECOLO – Arti visive Via Guido Reni 4a, Roma.

BLACKOUT. Personali di Jennifer Allora e Guillermo Calzadilla. Sculture, opere a parete, video di recente produzione raccontano le dinamiche di potere, la crisi energetica e la situazione difficile del Sud del mondo globalizzato e riflettono l’impegno degli artisti nell’analisi di concetti chiave della contemporaneità come l’identità nazionale, la democrazia, il potere, la libertà, la partecipazione e i cambiamenti sociali. Fino al 30 Maggio 2018.

MEDINA ROMA – Arti visive Via Angelo Poliziano 32/36, Roma.

E TU COME LO RAPPRESENTERESTI UN BACIO? Nel giorno di San Valentino Medina Roma celebra gli innamorati e il “bacio”, simbolo dell’amore, in una collettiva con opere di Lara Nex Oliva e Pilar Sagarra. Fino al 28 Febbraio 2018.

MUSEI CAPITOLINI – Arti visive Piazza del Campidoglio 1, Roma.

IL TESORO DI ANTICHITA’. WINCKELMANN E IL MUSEO CAPITOLINO NELLA ROMA DEL SETTECENTO. Una mostra per celebrare gli anniversari della nascita e della morte del fondatore dell’archeologia moderna, Johann Joachim Winckelmann (1717-1768). Fino al 22 Aprile 2018.

MUSEO CENTRALE MONTEMARTINI – Informativa Via Ostiense 106, Roma.

EGIZI ETRUSCHI. DA EUGENE BERMANALLO SCARABEO DORATO. Il nuovo spazio per esposizioni temporanee della Centrale Montemartini inaugura con una mostra che pone al suo centro il dialogo tra due grandi popoli del Mediterraneo. Fino al 30 Giugno 2018.

OFFICINE FOTOGRAFICHEArti Visive Via del Pigneto 162e, Roma.

LA VALIJA ARGENTINA. Mostra dedicata all’editoria fotografica contemporanea argentina, nell’ambito di una serie di esposizioni dedicate ogni anno a un differente paese dell’America Latina. Le mostre, costituite da una serie di libri in doppia copia, andranno a costruire gradualmente una biblioteca dedicata all’America Latina ospitata da Officine Fotografiche Roma. La fotografia, come spesso succede, è in Argentina uno specchio della cultura di questo paese dal sapore troppo europeo per essere sinonimo di America Latina e decisamente troppo latino-americano per essere considerato europeo. La Valija Argentina si propone di riempire di fotolibri la valigia di un’emigrante e far viaggiare i libri nella direzione opposta rispetto a quella delle navi genovesi del dopoguerra. In mostra opere di: Martin Estol, Laslie Spak, Martin Bollati, Rosana Simonassi, Chaco, Alejandra Gonzáles, Diego Hómez, Agustina Triquel, Federico Paladino, Santa Rosa, Eunuk Nam, Matheus Chiaratti, Hannah Nacif. Insieme ai volumi della Valija Argentina, sarà esposto anche il dummy Abracadabra, realizzato da Erica Canepa durante il workshop “Diseño de Fotolibros”, tenuto da Fabián Muggeri e Victoria Quintiero presso Turma a Buenos Aires all’inizio del 2017. Fino al 9 Marzo 2018.

OSPIZIO GIOVANI ARTISTIArti Visive Via Cernaia 15, Roma.

IDENTIFICAZIONI. Mostra il cui titolo si ispira al film ‘Identificazione di una donna’ di Antonioni. Il tentativo, seppure utopistico, sarà quello di scoprire almeno qualche elemento dell’inafferrabile essenza femminile. Esposizione di opere di: Cesare Garuti, Werther Germondari, Myriam Laplante, G&K Lusikova, Calogero Marrali, Beatrice Notarantonio (XYZ), Massimo Saverio Ruiu, Marianna Sciveres. Fino all’8 Marzo 2018.

PALAZZO VENEZIAEvento Via del Plebiscito 118, Roma.

VOGLIA D’ITALIA. IL COLLEZIONISMO INTERNAZIONALE NELLA ROMA DEL VITTORIANO. La mostra presenta – per la prima volta in modo organico – la raccolta vasta e sorprendente che i coniugi statunitensi George Washington Wurts ed Henriette Tower misero insieme a cavallo fra XIX e XX secolo e donarono poi allo Stato italiano, per l’esattezza al museo di Palazzo Venezia, dove tuttora è conservata. Fino al 4 Marzo 2018.

REALE ACCADEMIA DI SPAGNA – Arti visive Piazza San Pietro in Montorio 3, Roma.

UN INFERNO COMODO. Personale di Eugenio Ampudia. Fino al 1 Aprile 2018.

ROSSO CINABRO – Arti visive Via Raffaele Cadorna 28, Roma.

CO-EXISTENCE. Collettiva con opere di Valentina Achim, Raphaël Battoia, Annamaria Biagini, Henrik Brøndsted, Elda Calabrese, Alan Cariddi, Celina, Seth Chwast, Cicily, Serena Di Paola, Josiane Dias, Virginia Dominguez De La Torre, Mario Formica, Francesca Guetta, Etti Israel Lachish, Lynn Jaanz, Osamu Jinguji, Tine Kragh, LiV, Douglas Lyell, Elizabeth Malave, Stjepko Mamic, Vincenzo Messina, Elvio Miressi, Beatriz Moya, Martinez Luis Navalon, Päivyt Niemeläinen, Mirja Birgitta Nuutinen, He Ping, Daniela Rebecchi, Sandra Schawalder, Giovanna Silvestri, Christina Steinwendtner, Vincenzo Vavuso, Yalim Yildirim, Lady Yupiigold. Fino al 28 Febbraio 2018.

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