Il ragazzo invisibile seconda generazione

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Al premio Oscar Gabriele Salvatores, il compito di introdurci cinematograficamente nel 2018 dal 4 gennaio, con il suo interessante Il Ragazzo Invisibile seconda generazione.

Ed è proprio il regista che ricorda il primo incontro con il protagonista Nicola Girardello che, tre anni fa era un delicato ragazzino biondo.“Quando arrivò – ricorda Salvatoreseravamo già alla fine del primo provino e stavamo quasi smontando il set. Lui nella scena finale con Stella, doveva pronunciare poche parole ‘tu ti dimenticherai di me’. Ricordo che lo disse con grande semplicità ma anche con un dolore ed una malinconia che mi colpirono. Pensai che a soli tredici anni, avesse dentro qualcosa di più profondo della sua giovane età”.

Gabriele, e adesso quoi de neuf, in questo secondo capitolo?

Non è e non lo è mai stata, una saga del mondo super eroico.  Infatti, quella del Ragazzo Invisibile è un qualcosa che magari si avvicina più ad Harry Potter, con il protagonista che cresce film dopo film. Insomma un Boyhood dei supereroi”.

E allora che succede? 

Che il personaggio, uscito ormai dalla fanciullezza, ne scopre il lato più oscuro. Il film, a differenza del primo che ha una storia molto lineare, diventa più oscuro e più complesso. A livello strutturale poi ci sono molti flashback e molte trame da scoprire.

Nel cast tutti gli interpreti da Ludovico Girardello a Ksenia Rappoport, Ivan Franek, Galatea Bellug, recitano all’unisono. Girardello il protagonista che ha ormai compiuto 16 anni, presente alla conferenza stampa dopo il lancio della pellicola per gli addetti ai lavori, ha raccontato che la sua nuova esperienza è stata “Super divertente. Nel secondo capitolo infatti c’è molta più azione. E, questa seconda volta, è stata più facile e stimolante. Tra i due film infatti sono riuscito a fare altre esperienze”.

Salvatores, sei affascinato da questo genere di lavori?

Non direi che si tratti di attrazione, ma ho sempre cercato di spaziare tra i generi. Personalmente non ho mai visto la saga degli X-Men. Ma gli sceneggiatori l’hanno vista di sicuro! Confesso di aver molto apprezzato gli Spider-man di Sam Raimi. Per lo più, amo il cinema degli anni ’80, quello dei Gremlins, E.T. ed i Goonies. Mi piace quel modo di raccontare qualcosa di nuovo con la spettacolarità delle immagini. Li considero molto importanti perché sono film che uniscono le famiglie.

Mariangiola Castrovilli

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