L’ultima Gran follia di Pier Francesco Pingitore

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Anche quest’anno il regista e autore Pier Francesco Pingitore ha regalato al pubblico romano e specialmente a quello del Salone Margherita il suo nuovo spettacolo, che ha debuttato lo scorso 1 dicembre per rimanere in scena fino al 4 febbraio 2018, Gran Follia, questo il titolo, uno spettacolo diverso da tutti quelli che lo hanno preceduto.

Come dichiarato dal Maestro Pingitore, “si tratta di uno spettacolo innovativo perché oltre ai comici c’è la musica dal vivo con 120 anni di canzoni, una bellissima cavalcata musicale su brani che hanno commosso, divertito ed entusiasmato cinque generazioni di italiani”.

 

Ma non ci sono solo le bellissime canzoni, dalla Belle Epoque degli inizi del ‘900 alla fine del secolo ventesimo, che hanno segnato momenti determinanti di cent’anni di storia, ma sono ricordati anche i personaggi maschili e femminili più salienti: si va da Doris Duranti a Silvana Mangano, da Sophia Loren a Silvana Pampanini, e poi la Signorina Grandi Firme, da Mussolini al magistrato di Mani Pulite, Antonio Di Pietro, fino ad arrivare al presidente degli Stati Uniti, Trump e al dittatore della Corea del Nord, tutti uomini imitati dal simpatico Mario Zamma.

 

Le musiche, tutte eseguite rigorosamente dal vivo dall’orchestra presente sul palco diretta dal Maestro Edoardo Simone, hanno accompagnato la splendida, inconfondibile e roboante voce di Manuela Villa, con la collaborazione di un altro grande cantante, Nico di Barnaba. Canzoni che hanno riportato alla memoria del pubblico piacevoli ricordi ed emozioni, come gli omaggi fatti a chi non c’è più come Gabriella Ferri, Lucio Battisti, Franco Califano, ma anche momenti di magia, anche grazie alle trascinanti coreografie di Evelin Hanack, i costumi di Maurizio Tognalini, le scene e l’arredamento di Graziella Pera.

Ovviamente, come nella maggior parte degli spettacoli di Pingitore, non è mancato il puro e sano divertimento ad aggiungere ancora più verve alla scena con l’immancabile satira politica, molto meno utilizzata rispetto agli altri spettacoli, sui nostri tempi, regalateci, come dicevamo, da Mario Zamma, per gli uomini, mentre le imitazioni di Virginia Raggi, Giorgia Meloni, Giulio Andreotti ce l’ha regalate l’ex bambina prodigio, Morgana Giovannetti, ora anche valida attrice.

I balletti, invece, oltre al corpo di ballo formato da sei elementi bravissimi, hanno visto protagoniste due show girl d’eccezione: Matilde Brandi e il ritorno sul palco del Salone Margherita di Pamela Prati, in splendida forma.

 

A presentare il tutto, a dirigere il traffico artistico, a raccontare gli avvenimenti più belli del secolo e a guidare dal vivo l’intero spettacolo, il simpatico Martufello, che, come suo solito, non si è sottratto nel raccontare anche qualche barzelletta.

 

La sera della “prima” è stata bellissima. Pingitore ha ringraziato il pubblico che viene a vedere da tantissimi anni i suoi spettacoli, concludendo, però, con una nota polemica: “Il Salone Margherita non si tocca. Quest’anno si festeggia il centenario di questo glorioso teatro e in questa occasione vorrei dire alla Banca d’Italia di smetterla di andare in giro a dire che lo vuole vendere. Il Salone Margherita non si tocca. Appartiene alla cultura italiana, a Roma, ai Romani. Questo è il luogo dove si balla, si ride, si canta, si fa spettacolo e quando ci si riesce ci si diverte anche. E’ la mia prima casa”.

Giancarlo Leone

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