Un ottimo sugo finto a teatro

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E’ in scena al Teatro Tirso de Molina di Roma, fino al 26 novembre, la divertente commedia scritta da Gianni Clementi per la regia di Ennio Coltorti, Sugo finto, che vede protagoniste due eccellenti donne e attrici: Paola Tiziana Cruciani e Alessandra Costanzo.

La storia narra di due sorelle zitelle che convivono nella loro casa: fanno lo stesso lavoro, gestiscono un negozio di merceria, e conducono la stessa vita, una vita che si basa su piccole cose, litigi, diverbi, dovuti alla loro diversità di carattere: Rosaria è attenta, misurata, parsimoniosa fino all’eccesso, in una sola parola avara, apparentemente arida nei sentimenti, mentre Addolorata è più superficiale, ha smanie più goderecce, tende a voler spendere i suoi risparmi per rinnovare casa ed è attaccata alla tv per vedere i programmi di Maria De Filippi, oppure telefona ai maghi per sapere il suo futuro e come comportarsi con le persone.

Le due sorelle trascinano così un’esistenza piatta, senza sfumature, resa ancora più difficile dalle reciproche disabilità motorie, perché sono fisicamente claudicanti e “zoppe” nell’animo. Rosaria, con la sua mania di risparmiare, di tirare su tutti i prezzi, addirittura riesce a preparare con il solo pomodoro frequentemente un “sugo finto”, che dà il titolo allo spettacolo, mentre la sorella lo vorrebbe al ragù e con l’aggiunta di odori. Purtroppo Addolorata è succube della sorella e questo non fa altro che creare continui dissapori e discussioni fra loro due.

Spezza la monotonia la telefonata dell’anziana zia che annuncia il matrimonio dell’attempato cugino carnale con la sua giovane badante moldava. Basta questo per scatenare un ulteriore contrasto tra le due protagoniste che, in una raffica di velenose battute, mettono a nudo l’una gli errori dell’altra, risalendo al lontano passato, a piccole discussioni e rivalità mai risolte.

Ma, alla fine, andranno al matrimonio del cugino. La divertente commedia, però, a questo punto si trasforma in tragedia perché Rosaria, al ritorno della cerimonia nuziale, dopo aver tanto riso e mangiato, sarà colpita da un ictus e da quel momento, completamente paralizzata e non più in grado di parlare ma solo di ascoltare, sarà costretta a trascorrere l’esistenza davanti alla televisione che ha sempre odiato e subire, senza aver modo di ribellarsi, lo sperpero, da parete di Addolorata, dei soldi messi da parte, i risparmi di una vita, come suol dirsi.

Unica forma di protesta il rifiuto del cibo, a tal punto da dover essere ricoverata in ospedale, per non rischiare di morire. Ma l’apparente odio che la sorella minore sembra aver covato per anni contro la maggiore si trasforma, alla fine, in una dolcissima, tenerissima, commovente forma di amore fraterno: se c’è l’amore di una sorella non servono i dottori.

Le due donne litigano sempre, ma, fondamentalmente, sono sempre l’una alla ricerca dell’altra: se una si allontana, l’altra cammina più in fretta per raggiungerla e continuare a camminare e vivere insieme.

 

Magistrali le due interpretazioni delle due attrici: Paola Tiziana Cruciani (Addolorata) e Alessandra Costanzo (Rosaria, eccezionale nella difficile sequenza della malattia) si compenetrano abbondantemente nel testo scritto da Gianni Clementi, dove traspare un ironico divertimento e una profonda psicologia, dirette in maniera impeccabile da Ennio Coltorti, che ha la magia di trasferire sul pubblico, che si riconosce nei battibecchi delle due donne, le piccole emozioni di un vivere quotidiano monotono, ma fatto di realtà.

Sugo finto, uno spettacolo indubbiamente imperdibile, da vedere perché lascia riflettere su quello che la vita ci offre e su quanto ci godiamo quello che abbiamo, ma basta niente per capovolgere le situazioni e farci capire che ogni attino di vita è un dono che va apprezzato.

Giancarlo Leone 

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