Ejzenštejn in esposizione agli Uffizi

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Sergej M. Ejzenštejn mentre fa lezione ai suoi allievi del VGK (Istituto statale di cinematografia dell’Unione Sovietica ) 1933

Per ricordare il centenario della Rivoluzione russa le Gallerie degli Uffizi nelle sale di Levante della galleria delle statue e delle pitture, presenta una mostra che unisce alcune prove grafiche unite ai filmati del celebre regista Ejezenštejn celebrandolo nei suoi vari talenti. E’ curata da Marzia Faietti, Pierluca Nardon e dallo stesso direttore Eike D.Schmidt. Catalogo Giunti editore

Sergej M. Ejzenštejn
Leonardo 1933 matita su carta, Archivio Statale di Letteratura e Arte di Mosca(RGAI)

 

L’esposizione è promossa dal MIBACT con le Gallerie degli Uffizi, Fondazione Cineteca Bologna, Archivio Statale di Letteratura e Arte di Mosca, Museo Statale delle Belle Arti A.S. Puškin” e Firenze Musei. Proprio per la sua fama di regista e grandissimo montatore quella dei suoi lavori di grafica sono fin’ora stati messi in secondo piano benchè le sue grafiche, create tra gli anni ’30 e il 1948, abbiano uno stile che si avvicina a quelle del Trecento e Quattrocento.

 

 

Sergej M. Ejzenštejn
Dal ciclo Stigmatizzazione, Stigmate, San Francesco 1932 matita nera e matita rossa
su carta Archivio Statale di Letteratura e Arte di Mosca ( RGAI)

 

E’ proprio la loro linearità sintetica che li fanno stimare importanti e comunque anche vicini all’arte del periodo tra richiami al surrealismo e alla degenerazione neoespressionista. I disegni erano per espressa descrizione del grande regista “la trascrizione automatica dei pensieri”, e per questo le grafiche si sviluppano come sequenze cinematografiche che prendono significati sempre nuovi come avviene durante il montaggio di un film. Ejezenstejn è stato colui che ha cambiato il metodo di montaggio e non va dimenticato come questo possa fare la fortuna o la disgrazia di un film.

 

 

Sergej M. Ejzenštejn
Dal ciclo YO ( autoritratto) 1932 matita nera e matita rossa su carta, Archivio Statale di
Letteratura e Arte di Mosca (RGAI)

 

Così grazie a questa esposizione il cinema entra di prepotenza agli Uffizi come fu per il teatro al tempo di Francesco I. Inoltre non è nuova l’idea delle proiezioni cinematografiche poiché la scorsa estate proprio dinnanzi agli Uffizi si svolse la manifestazione Apriti Cinema che oltre a presentare alcuni film classici, nella sezione Mnemosine Capolavori degli Uffizi in dialogo con il film documentario proponevano opere che inerivano i capolavori situati nel Museo con il commento di storici dell’arte. Si potrebbe obbiettare che una cosa sono film nella Piazza e un’altra nella Galleria.

 

 

Sergej M. Ejzenštejn
Dal ciclo Koshma 1941 matita rossa e matita blu su carta Archivio Statale di Letteratura
e Arte di Mosca (RGAI)

In effetti ogni foglio di grafica di Ejzenštejn può trovare un riferimento all’arte pittorica. Ci si possono vedere i bassorilievi precolombiani che il maestro ha osservato nel suo soggiorno messicano, i nudi si rifanno a Cézanne e nella danza delle Parche si può rilevare la Danse di Matisse. E’ presente in mostra anche il materiale cinematografico come rimando all’arte del passato mescolando dettagli e scene dei suoi film come Sciopero, La corazzata Potĕmkin, Aleksandr Nevskji. Nell’ultima sala c’è lo svolgersi e l’approdo della vita di Ejzenštejn.

 

Manifesto Cineteca di Bologna

 

Questa mostra mette in atto con la Cineteca di Bologna la Settimana della Rivoluzione che unisce un ciclo di eventi che parte con l’esposizione e prosegue con due convegni internazionali.

Meglio di così la Rivoluzione russa del 1917 non poteva essere celebrata.  

Emilia Dodi

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