L’omaggio a Franco Califano con Er gigante

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Per una sola sera è andato in scena al Teatro Petrolini di Roma lo spettacolo che rende omaggio al Maestro Franco Califano: Er gigante – Malinconia di un tempo piccolo. A ricordare una buona parte delle belle canzoni del cantautore romano, misti a racconti, monologhi, l’attore Carlo Mucari, che, per l’appunto, ha voluto “raccontare” il mito di Franco Califano. Con lui in scena la cantante Claudia Tortorici

Per una sola sera è andato in scena al Teatro Petrolini di Roma lo spettacolo che rende omaggio al Maestro Franco Califano, cantautore romano, scomparso il 30 marzo 2013, lasciando un vuoto indelebile: Er gigante – Malinconia di un tempo piccolo. A ricordare una buona parte delle belle canzoni del cantautore romano, misti a racconti, monologhi, l’attore Carlo Mucari che, per l’appunto, ha voluto “raccontare” il mito di Franco Califano.

Non è la prima volta che Carlo Mucari propone questo spettacolo, ma ogni volta è un successo per via delle canzoni intramontabili di Califano, che sono fedelmente interpretate dall’attore, accompagnato dalle note della Razza Bastarda Band. Come per le composizioni musicali, ampio spazio è dato ai monologhi del Califfo, scanditi da una vivida malinconia intervallata da una comicità sferzante propria solo ai grandi poeti. Recitati, Pasquale l’infermiere, La seconda (moglie quasi ninfomane) e il più conosciuto, l’irresistibile Avventura con un travestito. Califano, per il talento genuino e l’insolita schiettezza, è stato definito come il Pasolini della canzone.

Lo spettacolo Er gigante che tocca e coinvolge emotivamente il pubblico, nasce da un’ammirazione profonda verso Califano da parte di Mucari, ma anche da un’amicizia di tempi lontani quando lui andava a trovarlo a casa per portargli a far leggere alcune sue composizioni, che quasi sempre venivano scartate dal cantautore, che gli consigliava, invece, di fare l’attore. E così è stato. Da un affetto sincero nasce questa rappresentazione sincera, genuina, pacata ed elegante che racconta, nel vero senso della parola, la vita del Califfo attraverso i suoi amori o non amori, solitudini e malinconie, delusioni, rabbia, amarezze e attraverso i sentimenti forti rappresentati in tutte le sue canzoni.

Con Mucari, incisiva la voce di Claudia Tortorici che nel ruolo di solista con canzoni come Minuetto, La nevicata del ’56, Un’estate fa, o interpretando brani insieme allo stesso Mucari, come Semo gente de borgata, Amore amore amore, richiama fortemente l’attenzione del pubblico con le sue note alte passionalità. In questo spettacolo, come dicevamo, le più belle canzoni di Califano, cantate e reinterpretate in maniera egregia da Carlo Mucari: La musica è finita, scritta per Ornella Vanoni nel 1967, E la chiamano estate, scritta per Bruno Martino nel 1965 e poi Tutto il resto è noia, Me ‘nnamoro de te, Bimba mia, Tac, La mia libertà, Non escludo il ritorno. Se chiudiamo gli occhi, sembra di sentire la voce del cantautore romano doc.

Lo spettacolo omaggio al Califfo si conclude con il brano rap, Razza bastarda, cantato anche questo da Mucari, una canzone bellissima, densa di significati, dove Califano si sfoga contro tutto e contro tutti i suoi nemici, una canzone rap meno nota e poco cantata, ma che racchiude tutta la sua filosofia di vita.

Giancarlo Leone

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