Wolfgang Laib a Lugano

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Wolfgang Laib mentre crea

Al MASI nella sede del LAC a Lugano è in corso un’importante mostra monografica di Wolfgang Laib che comprende una selezione di tutto il suo lavoro partendo dalle foto e disegni per arrivare alle singolari sculture. Curatore Marco Francioli in collaborazione con Francesca Bernasconi

Wolfgang Laib
Untitled 1991-1995 cera d’api e legno cm.64x45x680 ca. MASI Lugano Deposito
Associazione ProMuseo

Wolfgang Laib è un artista contemporaneo, molto noto, che interpreta l’arte scultorea con materiali naturali dai quali trae la loro sostanza intrinseca interpretandola secondo l’ispirazione che gli deriva dallo studio delle filosofie orientali unite alla sua sensibilità ambientalista. Noto in Italia per aver esposto alla Biennale di Venezia nel 1982 e con una celebre mostra al MACRO di Roma nell’autunno del 2005 curata da Danilo Eccher.

 

Wolfgang Laib
Untitled 1992 Wolfgang Laib mentre setaccia polline di pino Courtesy Buchmann
Gallery Berlin/Lugano e l’artista

 

L’artista che vive in un villaggio nel sud della Germania e alcuni mesi all’anno in India, per questa mostra presenta 50 opere tra sculture, fotografie, disegni e installazioni che compongono il suo repertorio creativo. Per questo in accordo con l’Artista la mostra inizia con le foto che si tramutano nei semplici disegni a pastello e si rievocano nelle sue sculture essenziali e nelle installazioni. Laib impiega marmo, latte, legno ricoperto da lacca birmana, legno e cera d’api che emettono un intenso profumo e riso.

 

Wolfgang Laib
Tomba in Medium-Egypt 1991 fotografia in bianco e nero

Le prime opere dette Pietre di latte dove il latte diviene un velo che ricopre la lastra di marmo dando l’illusione di un oggetto solido, sono del 1975 mentre le recenti strutture di legno ricoperte di lacca birmana Untitled sono del 2003. Le sue installazioni con il polline risalgono agli anni ’70 e del 1983 è l’impiego del riso prima mettendo in sequenza i tipici piatti indiani che lo contengono e poi utilizzando strutture in legno o marmo a forma di casa circondate da questo cereale.

 

Wolfgang Laib
Untitled 2003 pastello a olio e matita su carta

Importante è in mostra il campo di polline di pino che fa meditare sulla ciclicità della natura e la precarietà dell’esistenza. E’ una configurazione della grandiosità della natura stessa e della sua caducità. L’esposizione mostra come l’artista impieghi materiali organici e inorganici operando con un linguaggio innovativo nel quale il materiale naturale esprime la natura con un lavoro di assoluta singolarità e grande significato simbolico. Il percorso espositivo nell’ampio spazio del livello 2 è completato secondo il principio di circolarità e ripetizione calcolata dell’opera di Laib che è stato elaborato in collaborazione con lo stesso artista.

Il catalogo bilingue italiano-inglese con testi di Marco Franciolli, Simone Menegol e Guido Comis contiene anche immagini dell’allestimento della mostra a Lugano e una serie di foto inedite effettuate nello studio dell’artista.

Emilia Dodi

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