55 Step con Helena Bonham Carter

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Tanti i film belli visti qui alla quarantaduesima edizione del TIFF, ma tra quelli che ci hanno più colpiti e commosso c’è lo splendido lavoro di Bille August 55 Steps con una strepitosa Helena Bonham Cartner. Che qui veste i panni della protagonista, Eleanor Riese, una persona che soffre di una malattia mentale e che, ricoverata in ospedale viene sottoposta ai trattamenti più duri, compreso l’elettroshoch.

Solo che lei, appena ricoverata e vedendo il solito brutale andazzo delle cose, telefona per richiedere la presenza di un avvocato. Ed il santo protettore delle persone più deboli e bisognose, le manda un avvocatessa, Colette Hughes(Hilary Swank) tosta quanto basta e  che prende a cuore il  caso di Eleonor, battendosi non poco per fare di questa donna una persona normale che veda rispettati tutti i suoi diritti.

Colette Hughes è infatti un avvocato specializzato nel difendere i diritti dei pazienti di San Francisco che combatte una dura battaglia contro una potente struttura psichiatrica che non vuole cedere il suo diritto di curare i pazienti con qualsiasi mezzo e comunque ritenga opportuno.

Colette e il suo mentore, Mort Cohen (Jeffrey Tambor), accettano di rappresentare Eleanor, una donna eccentrica ma saggia in maniera disarmante, che afferma che lei e molti altri pazienti dello stesso ospedale, sono stati sottoposti a cure violentemente brutali ed eccessive come l’elettrochoc, contro la loro volontà….

 

Abbiamo molto amato 55 Steps, un film che rimarrà a lungo nel nostro cuore, per l’interessante percorso alla ricerca del sostegno dell’etica nel campo del trattamento medico. Infatti l’idea che un paziente abbia capacità cognitive sufficienti per comprendere i rischi che si corrono nel prendere determinati farmaci o peggio ancora, essendo sottoposti ad elettrochoc, e gli effetti negativi che questi trattamenti potrebbero avere.

 

Bello anche lo sviluppo che nel corso del film, prende l’amicizia femminile tra l’avvocato e Riese. Cosa piuttosto rara in un legal drama che si avvale di una trama piena di personaggi e che però evidenzia in particolare, due donne così interessanti e diverse, messe insieme da circostanze straordinarie che saranno i prodromi di una grande e profonda amicizia.

Mariangiola Castrovilli

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Giornalista giramondo con scoop come le interviste al fratello dell'ultimo imperatore cinese Aisin-Gioro Puren durante la protesta di piazza Tienanmen a Pechino e al generale israeliano Moshe Dayan dopo la guerra dei 6 giorni. Per la Rai in diretta radio e tv, è stata l'unica giornalista donna al mondo a volare a due volte la velocità del suono su un tornado, correre con una Ferrari 40 a 324 Kmh sul circuito di Maranello. Inoltre è stata l'unica giornalista a bordo del MB-339 Aermacchi della pattuglia acrobatica delle Frecce Tricolori. É membro del SNGCI.

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