Volevo una cena romantica… e l’ho pagata io

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Fino al 14 maggio è in scena alla Sala Umberto di Roma il nuovo e divertente spettacolo con Barbara Foria, Volevo una cenaromantica… e l’ho pagata io, da lei stessa scritto con Daniele Ceva, Marzio Rossi e Giulia Ricciardi. La regia è firmata da Claudio Insegno.

Reduce da precedenti successi di altri spettacoli sullo stesso genere, come ad esempio, per citarne uno degli ultimi, Meglio un uomo oggi che un marito domani, la “woman in red” con questo nuovo spettacolo torna a parlare di donne e a sparlare degli uomini.

Una divertentissima arringa per analizzare il rapporto uomo-donna dal giorno dell’innamoramento, fino, ahimè, all’incontro con l’avvocato divorzista. I tempi sono cambiati: la donna in generale, cresciuta ispirandosi a Cenerentola, è stata da sempre alla ricerca del suo principe azzurro. Ha perso solo del tempo, perché un uomo del genere non si trova più neanche con il lanternino. Una volta gli uomini erano soliti offrire le cene: adesso non più. Magari adesso sono loro a farsele pagare, che tristezza!!!

 

In questo spettacolo Barbara Foria analizza in maniera scherzosa tanti aspetti del rapporto uomo-donna, non risparmiando spassose ironie nei confronti del mondo femminile. Lo spunto dello spettacolo è quello di una donna sola in attesa in un ristorante di un fantomatico corteggiatore conosciuto in una chat per single, che si fa dei problemi e si chiede come apparire più gradevole all’uomo che è già in ritardo.

Ed ecco che da qui inizia un monologo dell’attrice partenopea dalla comicità garbata e in poco più di un’ora il suo one woman show, si sviluppa tra momenti più o meno esilaranti, con il coinvolgimento del pubblico.

 

Facendo un’analisi dello spettacolo, gli uomini ne escono peggio, per una legge di Madre Natura. C’è una fortissima autocritica da parte della Foria: non parla, comunque, solo degli uomini ma fa un’analisi accurata della società e della donna legata a Internet, ai social network, a Facebook, a Whatsapp.

Si parla anche delle dinamiche amorose che prima avevano un sapore diverso di corteggiamento. Adesso, invece, tra chat e social network le donne sono frastornate. Alla fine nessuno esce malconcio perché si salva l’amore in generale. Barbara Foria è brava, autoironica, spiritosa, ma forse il testo non appare molto a presa diretta sul pubblico, che ormai è abituato da tempo a questi generi di disamine su uomini e donne, è un testo che potremmo definire “politically correct”, ma non per questo possiamo considerarlo poco interessante, anzi è un altro arricchimento su questo argomento che non avrà mai fine, finché ci saranno uomini e donne.

E ancora ci vorrà molto, ma molto tempo perché si ponga fine all’argomento. Volevo una cena romantica… e l’ho pagata io rimane, comunque, uno spettacolo esilarante, senz’altro da vedere, perché è autoironico, rivolto in primis alle donne, ma anche agli uomini di cui molti si riconosceranno nelle descrizioni di Barbara Foria. Giancarlo Leone

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