Kandinskij in mostra al MUDEC di Milano

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Vasilij Kandinskij Mosca Piazza Rossa 1916 Olio su cartoncino cm.51,5x49,5 Mosca Galleria Tret’jakov ©State Tret’jacov Gallery Moscow Russia

Al Mudec di Milano è aperta l’esposizione dedicata al grande artista russo Vasilij Kandinskij dal titolo “Kandinskij. Il cavaliere errante. In viaggio verso l’astrazione” dedicata alla fase di formazione dell’artista russo. Sono presenti 49 opere di Kandinskij e 85 tra icone, stampe e esempi d’arte decorativa che servono a mostrare dove l’artista ha preso le prime ispirazioni. Le opere, di cui alcune mai viste in Italia, provengono dai più importanti musei russi. E’ promossa dal Comune di Milano con 24Ore Cultura che ne è anche il produttore. La curatela è di Silvia Burini e Ada Masoero

Vasilij Kandinskij
Porto di Odessa 1898
olio su tela cm.65×486
Mosca Galleria Tret’jakov ©State Tret’jakov Gallery Moscow Russia

 

 

Quest’esposizione del padre dell’astrazione, è basata su un viaggio immaginario dell’artista nella Russia, fino al 9 luglio 2017 data di chiusura dell’esposizione. E’ la svolta che la mente dell’artista ha verso il nuovo principio dove i colori accesi antinaturali e le immagini prive di volume che lo portano verso l’astrazione del reale.

 

 

 

 

Vasilij Kandinskij
Destino (Cupole) 1909
olio su tela cm.83×116
©Astrakan Picture Galery after P.M.Dogadin Astrakan Russia

Le immagini e la cultura della Russia hanno segnato profondamente Kandinskij e la sua poetica, così come lo studio della musica lo ha portato alla tematica musicale del colore. L’artista ha sempre considerato che l’astrazione si debba all’emozione che il colore dà all’anima e il suo viaggio nel nord della Russia, nel suo periodo universitario, lo ha totalmente cambiato portandolo a riflessioni teoriche.

 

 

Vasilij Kandinskij
Il cavaliere (San Giorgio) 1914-15
olio su cartoncino cm.61×91
Mosca Galleria Tret’jacov
©State Tret’jacov Gallery Moscow Russia

Il suo pensiero verso l’impiego del colore ha fatto sì che l’artista arrivasse a rifiutare la pittura figurativa di tipo tradizionale portandolo al distacco reale dall’oggetto e facendogli comprendere come il colore, con la sua parte musicale, fosse l’evoluzione necessaria all’arte del suo tempo. Infatti è del 1910 il suo primo acquarello astratto.

 

 

 

Vasilij Kandinskij
Improvvisazione sulle forme fredde 1914
olio su tela cm.119×139
Mosca Galleria Tret’jakov
©Tret’jakov Gallery Moscow Russia

La mostra si divide in IV sezioni: Vologda: Il viaggio “ Dentro il quadro”. E’ in questo periodo che Kandinskij, viaggiando da solo, ebbe modo di ammirare gli ornamenti degli abiti e le pitture che decoravano l’interno delle isbe, quasi si potesse immergersi nelle stesse. Questo Kandinskij lo ha sempre ricercato nella sua arte trovandolo solo nella pittura astratta. In mostra gli abiti, i tessuti, gli arredi, i giocattoli, i lubki esposti servono proprio a ricostruire i fantasmagorici colori che l’artista ha ammirato.

 

 

Vasilij Kandinskij
Improvvisazione 4 1909
olio su tela cm.107X159
Nižnij Novgorod Museo Statale d’Arte
©Nizhny Novgorod
State Arts Museum Nizhny Novorod Russia

Il Cavaliere errante riguarda il tema del cavallo icona del suo immaginario infantile. In questa sezione ci sono le belle incisioni ispirate dalle fiabe delle stampe popolari con particolare richiamo al San Giorgio che trafigge il drago. Nelle incisioni è sempre presente il tema del cavallo come nella bella tela dedicata a San Giorgio e nei dipinti e acquarelli totalmente astratti. Mosca Madre è la sezione dedicata a sua Madre identificata con la città di Mosca dove è nato. Qui ci sono i riferimenti ai luoghi dove ha soggiornato Odessa, Monaco, Munrau e la stessa Mosca dove è rientrato nel 1914.

 

Vasilij Kandinskij
Improvvisazione 34(Oriente II)1913
olio su tela cm,.120×140
State Museum of fine Arts
Repubblic of Tartastan Kazan Russia

La quarta sezione è dedicata alla Musica dell’Astrazione. Kandinskij compreso che era il mondo dello spirito che doveva essere espresso, si rivolse alla musica che lui considerava “la più astratta delle arti”, in particolare quella di Arnold Schönberg, utile per esprimere i sentimenti.  In mostra anche strumenti di interazione multimediale studiati dal Prof. Giuseppe Barbieri, della Ca Foscari di Venezia “che serve a inserire lo spettatore nell’universo visivo che costituisce il background del pittore russo, nella dimensione reale e metaforica del viaggio”.

Anna Camia

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