Un giardino per Ofelia

0

Al Teatro Argot Studio di Roma ha recentemente debuttato Tiergartenstrasse 4 – Un giardino per Ofelia, testo di Pietro Florida per la regia di Daniele Muratore. Lo spettacolo, una produzione Khora Teatro, è fino al 26 febbraio.

Vite indegne di essere vissute. Così venivano definite le esistenze di coloro che, affetti da malattie genetiche inguaribili o portatori di handicap mentali, furono disgraziate vittime del cosiddetto Aktion T4, il programma nazista di eutanasia che portò all’uccisione di centinaia di migliaia di persone. Raccontare una tragedia simile attraverso il teatro non è cosa facile, ma il testo di Pietro Florida riesce a farlo abilmente.

Ambientato nella Germania degli anni quaranta, Tiergartenstrasse 4 – Un giardino per Ofelia racconta l’incontro di due donne. Ofelia (Barbara Giordano) è una giovane disabile mentale che, dopo la morte del padre, vive insieme all’amato pesciolino Gunther coltivando i fiori nella serra di casa. Ingenua e dolce, Ofelia trascorre la sua vita nell’assoluta innocenza, guardando il mondo con gli occhi di una bambina. Gertrud (Serena Ottardo) è un’austera infermiera nazista, mandata a verificare le condizioni di Ofelia. La sua rigidità è però solo apparente, e nasconde un cuore buono e generoso che la porterà a rischiare anche la vita per cercare di far sfuggire Ofelia al programma T4 cui era destinata.

La narrazione si snoda attraverso un duplice piano: il racconto di Gertrud dopo la fine della guerra e le vicende precedenti, che scandiscono i momenti della storia. A enfatizzare il tutto interviene la musica: l’accompagnamento al contrabbasso di Marco Polizzi – sempre presente in scena – e le canzoni di Edith Piaf – interpretate dalla stessa Ottardo – che ben sintetizzano i momenti di conoscenza delle due donne, amplificando le loro emozioni.

Emblematico anche l’uso delle luci, che risulta molto efficace per sottolineare la drammaticità della storia: solo quattro punti luce illuminano un palco che, avvolto quasi interamente dall’oscurità, si rischiara solo nei momenti più leggeri e sereni.
A contrastare tanta cupezza è una scenografia – spoglia ed essenziale – fatta di pochi oggetti molto colorati, che rimandano al giardino a ai fiori tanto amati da Ofelia, nonché al suo cuore puro e infantile, traboccante di amore e di bontà.

Tiergartenstrasse 4 – Un giardino per Ofelia è una pièce che emoziona e commuove. Merito, oltre che del testo di Florida, della bravura delle due attrici sul palco. Il cambiamento di Gertrud, che da irremovibile e distaccata infermiera ligia al dovere diventa amica sincera ed appassionata, è perfettamente reso da Serena Ottardo, brava anche nelle parti di canto. Incisiva anche l’interpretazione di Barbara Giordano, che riesce nel compito – tutt’altro che facile – di rendere con naturalezza la disabilità mentale del personaggio, senza mai risultare artefatta. Con la sua Ofelia, Giordano trasmette forti emozioni al pubblico.

Lo spettacolo di Muratore racconta con estrema delicatezza il dramma del cosiddetto Olocausto minore, e lo fa attraverso la storia di un’amicizia. In fondo, i bei fiori di Ofelia – che nonostante la guerra continuano a nascere portando la bellezza nel mondo – non sono che la metafora di questa bella e struggente amicizia che, a dispetto dell’orrore nazista, porta con sé ancora un po’ di speranza.

Barbara Lo Conte

 

Nessun commento